È tornato lo sceriffo Francesco Acerbi in casa Inter: ecco la missione del centrale con Kolo Muani e Lukaku... ricordando Haaland
“È tornato lo sceriffo e la speranza in casa nerazzurra è che rimanga al suo posto fino a giugno senza nuovi contrattempi fisici. Anche perché, come dimostrato contro Kean, quando sta bene, Francesco Acerbi è ancora fra i migliori difensori del campionato, e non solo”. Così oggi Tuttosport ha parlato del difensore centrale dell’Inter, protagonista in positivo al rientro in campo post infortunio contro la Fiorentina.
La missione di Acerbi
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Ecco il focus sull’ex Lazio, che ha finalmente recuperato al 100%. “Lo sanno bene anche Haaland, Retegui e Lukaku, tanto per citare gli altri "9" disinnescati in questa stagione. E Inzaghi - che, va ricordato, lo ha fortemente voluto all’Inter nell’estate 2022 mettendosi contro la stragrande maggioranza della tifoseria che non voleva l’ex centrale della Lazio in nerazzurro - confida che Acerbi faccia il suo dovere anche domenica a Torino contro Kolo Muani e nel primo weekend di marzo al Maradona contro il solito Lukaku. In barba anche all'età, visto che lunedì sera Acerbi ha festeggiato i 37 anni che lo hanno reso il difensore più anziano della Serie A davanti ad altri "totem" come De Silvestri, D'Ambrosio e Hummels (solo Pedro, nato a luglio 1987, fra i giocatori di movimento del campionato è più "vecchio" del difensore nerazzurro).
Guai finalmente superati
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Acerbi contro la Fiorentina ha disputato la sua seconda partita intera sulle ultime 25 giocate dall’Inter. Il centrale in questo ’24-25 ha dovuto infatti convivere con diversi acciacchi che hanno condizionato il suo rendimento e la possibilità di essere a disposizione di Inzaghi. Guai fisici che hanno portato la dirigenza dell’Inter a porsi delle domande, sia sull’eventuale opportunità di cercare un difensore nel mercato di gennaio (alla fine non è stato preso nessuno), sia sul futuro, visto che Acerbi ha un contratto fino al 30 giugno 2026, ma il club vanta un’opzione unilaterale in proprio favore per rescinderlo con dodici mesi di anticipo.
In questa stagione l'ex Lazio ha collezionato 12 presenze, 11 da titolare, con due gare - Roma il 20 ottobre e Verona il 23 novembre - interrotte in anticipo per infortunio. Il primo, un’elongazione al bicipite femorale sinistro, l’ha costretto a venti giorni in infermeria, quindi uno stiramento al bicipite femorale destro che, complice una ricaduta nella fase di recupero, l’ha tenuto fermo per oltre due mesi. A questi pit-stop bisogna poi aggiungere l’operazione svolta il 3 giugno per risolvere il problema di pubalgia. Adesso il peggio sembra alle spalle e Inzaghi difficilmente rinuncerà al suo leader difensivo, anche se De Vrij, il suo sostituto, si è comportato benissimo.