Nell'editoriale pubblicato nell'edizione odierna del quotidiano si parla della lotta per il titolo e dei nerazzurri
Nell'editoriale, firma Riccardo Signori, pubblicato da Tuttosport nell'edizione odierna si parla della corsa Scudetto con Napoli e Atalanta all'inseguimento della capolista Inter, in corsa anche per Coppa Italia e Champions League con rispettivamente la semifinale contro il Milan e i quarti contro il Bayern Monaco.
"Tutti sanno che non è bello aggrapparsi alle disgrazie altrui, ma stavolta Napoli e Atalanta ci devono provare. E, per assurdo, tifare Inter: serve che vadano in disgrazia Milan e Bayern, prossime avversarie nelle coppe. Il campionato, così com’è messo, è lontano da essere affar del duo inseguitore dei nerazzurri. L’Inter ha dimostrato, proprio negli scontri diretti, una certa superiorità: a rigor di risultato, ma non solo. Le partite vanno vinte: l’apparire piacevoli, vedi Napoli, senza sostanza finale serve poco. Dunque, che fare? Tifare Inter, appunto. E non è un controsenso. L’occhio punta su Champions e coppa Italia. Parte da queste sfide di aprile la speranza delle inseguitrici di campionato. Ovviamente siamo alla teoria. Poi la pratica, pallone sul palo, pallone fuori, può cambiare tutto. Ma la teoria dice che Napoli e Atalanta devono tifare perché Milan (coppa Italia) e Bayern Monaco (Champions) si facciano da parte. Anzi, meglio, che l’Inter le ribalti, acquisendo una buona dose di ottimismo sul futuro".
"Ormai l’idea, nemmeno più tanto nascosta, è giocarsela per un Triplete. Una finale di Champions è il vero punto di arrivo interista: più di uno scudetto. Allora perché Milan e Bayern dovrebbero fare questo stravagante favore alle squadre di Conte e Gasperini? Lo chiede la legge di una incertezza spettacolare altrimenti negata. Solo così si può pensare che il club campione d’Italia trovi qualche intoppo sulla strada scudetto. L’Inter resta la squadra più forte. Ma la semifinale di coppa Italia e il quarto di Champions sono appuntamenti pesanti, faticosi. Passarli, eppoi proseguire la strada renderà ancor più scivoloso, pericoloso e imprevedibile il cammino".
"Si parla di fatica fisica. Ma i giocatori sono allenati, anzi si allenano per sopportarla. Molto più duro superare lo stress mentale, il peso psicologico di sfide che si riflettono sui muscoli. Infine da non sottovalutare il rischio di infortuni, o leggeri pit stop, perché il fisico, i muscoli assorbono certa energia negativa. È la legge di qualunque sport e il calcio, sempre più oppresso da partite su partite, ce lo sta dimostrando. Basta dare un’occhiata alla lista infortuni della stagione, soprattutto per le squadre di vertice".