Alla prima occasione, il Milan è passato in vantaggio con Jovic che, di testa, ha anticipato Darmian sul cross di Jimenez. "E l’Inter si è ritrovata a inseguire. Bisseck ha cominciato a sparare tiri, i compagni anche. A fine primo tempo 7 tiri nerazzurri contro 2 rossoneri dicevano tanto sulla mira sballata e sulle mancanze interiste, come Dimarco sulla fascia. E altrettanto raccontavano sul cinismo rossonero, qualità non proprio nelle corde di questa squadra. Ma evidentemente ieri sera la banda dei solisti aveva fatto un patto con il Diavolo: ovvero con se stessa. E Jovic è stato Diavolo travestito da centravanti. La dimostrazione, dopo pochi minuti della ripresa, quando ha toccato palla nell’area affollata per spedirla in rete. Si sono visti occhi sgranati: Milan avanti di due gol, come mai gli era accaduto negli altri derby. Situazione disperata per l’Inter, tanto da convincere Inzaghi a cambiare quattro uomini, togliendo fantasmi (Asllani e Taremi) e gente spremuta (Barella e Dimarco). A quel punto si sono fatti avanti i pensieri su campionato (la Roma domenica) e Champions (a Barcellona mercoledì). L’Inter non ha trovato accelerate d’autore. Non è bastato riaffidarsi a Calhanoglu. Lautaro ha continuato a ciccare tiri, De Vrij ha trovato la reattività di Maignan ad evitare il gol. Invece il Milan si è fidato alla vena di Reijnders, della lucidità di Jovic. Due tenori ad indicare la strada, e nessuno ha steccato più", la chiosa di Tuttosport.
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