Simone Inzaghi, dal canto suo, ha concluso le sfide con le tre grandi (Juve, Milan e Napoli) senza vincerne nemmeno una
Finisce 1-1 la tanto attesa sfida del Maradona tra Napoli e Inter: distanze in classifica invariate e nerazzurri ancora in testa. Questa l'analisi di Tuttosport su quanto accaduto: "È stato il sabato del “ciapa no”. L’Atalanta è riuscita nell’impresa di non segnare nemmeno un golletto al Venezia, mentre Napoli e Inter hanno chiuso la supersfida del Maradona con un 1-1 in fotocopia alla sfida d’andata (pure a San Siro erano stati gli ospiti a sbloccare e poi è arrivato l’aggancio dei padroni di casa) arrovellandosi entrambe in una montagna di rimpianti. Perché la squadra di Antonio Conte, nonostante ai punti abbia meritato, non è riuscita a dare la spallata in testa alla classifica all’Inter, confermando un trend che, più che da scudetto, è da zona retrocessione (4 punti nelle ultime 5 giornate: mai era capitato in carriera all’allenatore un filotto tanto negativo). A completare il quadro un altro dato: ieri il Napoli ha preso gol per la settima gara consecutiva, mentre nelle prime 20 giornate ben 12 volte aveva mantenuto la porta immacolata.
Simone Inzaghi, dal canto suo, ha concluso le sfide con le tre grandi (Juve, Milan e Napoli) senza vincerne nemmeno una e, per giunta, proprio come a Torino ha visto la sua Inter dominata in lungo e in largo nella ripresa. A completare il quadro a tinte fosche l’ennesimo infortunio nel comparto degli esterni, con Dimarco uscito a inizio secondo tempo per una contrattura ai flessori della coscia destra. Mercoledì a Rotterdam resteranno sicuramente ai box Zalewski e Darmian, Carlos Augusto è più no che sì mentre l’azzurro è un punto interrogativo grosso così. Nella ripresa Inzaghi ha provato a ovviare all’emergenza passando alla linea a quattro, con Pavard e Bastoni terzini e Bisseck-Acerbi al centro ma queste, evidentemente, sono soltanto pezze figlie della contingenza particolare, considerato che l’Inter è costruita per giocare con il 3-5-2.