«Tutto molto bello» (Bruno Pizzul). Insieme non avevano ancora segnato in questa Champions, una primizia che vale come una promessa d’Europa. Con il gol di ieri, il Toro è andato oltre una leggenda come Sandro Mazzola: ora nessuno ha segnato quanto lui nella Coppa dei Campioni: 18. Bravi gli attaccanti, ma c’è stato anche di meglio: Alessandro Bastoni. La prestazione del difensore è stata piena e rotonda come una luna, per personalità, sicurezza tecnica, sapienza tattica. Ci ha messo un attimo a bruciare l’imbarazzo del ruolo, poi ha difeso, spinto e innescato il gol di Lautaro. Bastoni è il miglior biglietto da visita di questa Inter che vuole arrivare in fondo: talento, personalità e sacrificio.
"Se Zielinski non avesse sbagliato il rigore del 3-0, la chiusura della pratica quarti di finale a San Siro sarebbe stata ancora più semplice. Ma, naturalmente, per Simone Inzaghi, va benissimo così. Anche perché l’autorevole vittoria di Rotterdam avrà ricadute positive sulla corsa scudetto. Ieri il tecnico ha potuto concedere riposo a Calhanoglu e Mkhitaryan, partiti in panca e a tre colonne portanti, tolte prima del 90’: Lautaro, Thuram, Barella. Il 2-0 di Rotterdam permetterà a Inzaghi di risparmiare titolari anche nel ritorno di martedì che precede il dispendioso viaggio a Bergamo di domenica. Il risparmio energetico farà la differenza in questa corsa scudetto. In questo senso, le prove di Asllani e Zielinski, pur avendo sofferto all’inizio, sono confortanti, tutto sommato: sono entrati entrambi nelle azioni dei gol. Inzaghi ha bisogno di tutti per lottare su tre fronti. Antonio Conte sa di avere un tesoro nelle sue settimane vuote, ma sa anche che le coppe caricano, oltre a stancare. E soprattutto sa che la rivale da scudetto non è l’Inter del secondo tempo di Napoli, ma quella di Rotterdam", chiude Gazzetta.
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