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Sebastiano Vernazza, giornalista, sulla Gazzetta dello Sport è intervenuto per parlare di Dusan Vlahovic:
"Alla Juve, Dusan Vlahovic si crogiola in un contratto d’oro da un milione netto al mese, a scadenza nel giugno 2026. Con il senno di poi, un accordo sciagurato, uno degli ultimi atti della gestione di Andrea Agnelli. Quando venne concluso, nel gennaio del 2022, l’affare sembrava economicamente oneroso - 70 milioni e 10 di bonus alla Fiorentina, un fiume di soldi al giocatore - e tecnicamente vantaggioso, perché Vlahovic pareva il centravanti destinato a competere con Haaland per la palma di miglior numero 9 del globo.
Non è andata così. Non si può dire che Vlahovic a Torino abbia fatto male, in bianconero ha segnato 58 gol in 145 partite, una discreta cifra, però non è diventato quello che ci si aspettava, e oggi Haaland non è più la sua pietra di paragone. Vlahovic ha perso un po’ del suo potenziale e ha 25 anni, un’età ibrida: non è più un giovane di belle speranze, non si capisce ancora dove andrà a parare. A 25 anni, bisogna però essere risolti, pena lo scivolamento all’indietro"
"A un anno dalla conclusione del suo legame con la Juve, Vlahovic vale meno della metà dei 70 milioni versati a Rocco Commisso , il presidente viola, vero vincitore del “deal” del 2022, per dirla all’americana. A Vlahovic e ai suoi procuratori agguerriti basterà tenere duro per altri 12 mesi, godersi il milione mensile. A partire da gennaio potranno “vendersi” al miglior offerente e intascare qualche milione di benvenuto alla firma di un altro pluriennale, anche se non crediamo che troveranno un nuovo club disposto a pagare Vlahovic 12 milioni netti a stagione.
Il giocatore attraversa una fase controversa, sta in un limbo, tra campo e panchina. La Juve che cosa può fare? Può andare allo scontro, metter fuori rosa Vlahovic, fargli perdere una stagione e ridurne il potere negoziale con i club che lo cercheranno a parametro zero nel 2026: il classico “tanto peggio tanto meglio” che più o meno danneggerebbe tutti.
La Juve potrebbe proporre un rinnovo ponte, nella speranza di vendere il giocatore a una cifra ancora congrua, ma il clan Vlahovic non ci pare propenso a fare interessi che non siano i propri. Restano due strade: la risoluzione contrattuale o la cessione a prezzi ribassati. Nel primo caso, la Juve uscirebbe sconfitta, perché dovrebbe riconoscere a Vlahovic una parte cospicua dei restanti 12 milioni, diciamo la metà, e non ricaverebbe nulla dal suo cartellino.
Nel secondo, il distacco sarebbe un po’ meno doloroso: ci si libererebbe dei 12/ 24 milioni residui e si ricaverebbe qualcosa dalla vendita, una cifra attorno ai venti milioni eviterebbe una minusvalenza, perché più o meno è quello il valore residuo di Vlahovic a bilancio . A logica, la soluzione si trova qui, nei dintorni di una cessione calmierata, un’intesa che tenga conto delle esigenze di ciascuno".
"Il giocatore rimane in una posizione di forza, ma anche a Vlahovic converrà concedere qualcosa per non perdere o complicare una stagione che potrebbe portare al Mondiale la Serbia, la sua Nazionale. Nessuno lo vorrà più a un milione netto al mese né oggi né domani, però molti sarebbero interessati, anche subito, se da parte sua ci fosse una presa di coscienza delle diverse condizioni. Il senso del gol del giocatore non è in discussione.
Vlahovic vede la porta e la inquadra con un sinistro rombante . Non è un palleggiatore, non fa giocare la squadra, ed è il motivo per cui non funzionava nella Juve di Thiago Motta. Vlahovic ha bisogno di spazi aperti, di profondità. Alla Juve, 41 dei suoi 58 gol li ha segnati con Massimiliano Allegri. Il calcio semplice, a presa immediata, del nuovo allenatore rossonero è adatto a Vlahovic.
E pensiamo che il cannoniere marcerebbe pure nell’altra metà di Milano, perché Cristian Chivu, il nuovo allenatore dell’Inter, persegue un calcio verticale e diretto, senza ricami, in cui Dusan potrebbe andar dritto al punto, la rete. Sono due esempi, altri se ne possono fare, tra Italia ed Europa. Sotto l’aspetto tecnico, è corretto guardare a Vlahovic come a un’occasione. Le doti sono intatte, bene o male Dusan ha segnato anche nell’ultima controversa annata alla Juve, 17 reti in 44 presenze non sono poche. Immaginiamo che il giocatore covi del furore, che voglia dimostrare di essere forte. Sta a lui decidere che cosa fare: incatenarsi alla Juve, per incassare i 12 milioni rimanenti, o rinunciare a qualcosa e rimettersi in pista altrove, per riavvicinarsi all’irraggiungibile Haaland?"
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