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Yamal stoppato: Dimarco, Carlos Augusto e Taremi. Sommer? Due interventi al vaglio del Vaticano

Yamal stoppato: Dimarco, Carlos Augusto e Taremi. Sommer? Due interventi al vaglio del Vaticano - immagine 1
Difficile riuscire a limitarlo per tutta la gara. Alla fine lo spazio se lo prende, ma il giovane talento ieri non ha trovato il gol
Andrea Della Sala Redattore 

Un fenomeno. Lamine Yamal, 17 anni, ha dimostrato anche ieri sera di essere un talento fuori dal comune. Decisivo all'andata, non al ritorno. Ha creato, ha fatto impazzire l'Inter, ma non è riuscito a trovare la via del gol. Merito di tutto, merito di Sommer.

"È il più forte diciassettenne della storia dai tempi di Pelè. Lamine Yamal ha giocato una partita strepitosa, da Pallone d’oro. Che non sia finito nel tabellino, niente gol e niente assist. non fa che dare ancora più valore alla memorabile prestazione dell’Inter: contro quello che oggi è probabilmente il miglior giocatore del mondo. Proprio come nel 2010, contro Leo Messi. Sì, è servito un palo e pure un paio di interventi di Sommer che sono al vaglio del Vaticano per la pratica di evangelizzazione ma il giovane prodigio è rimasto a secco. Inzaghi conosceva il pericolo e aveva studiato il modo di limitarlo, visto che all’andata Lamine aveva toccato 101 palloni, un’enormità per un giocatore d’attacco e di fascia. All’inizio, ci è quasi riuscito. Come? Chiedendo a Federico Dimarco una prova da mastino: senza l’aiuto di Koundé a occupare il raddoppio, l’esterno nerazzurro si è applicato ad accorciare subito su Lamine, con l’intento di ridurre gli spazi di pensiero e giocata. Dimarco ha preso un paio di imbustate all’inizio - lui e Mkhitaryan - ma pian piano è sembrato prendere le misure, ringhiare, anche su Olmo tanto da innescare Dumfries sulla scena dell’1-0. Il risultato ha alimentato attenzione ed euforia, Fede ha limitato le discese offensive per applicarsi nel compito primario. E quando si è visto superato, ha sempre trovato Bastoni dietro di sé a salvare", scrive La Gazzetta dello Sport.


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Dimarco però ha autonomia limitata, in questo periodo. E al 10’ della ripresa è stato sostituito da Carlos Augusto. Che non ha avuto la stessa applicazione spietata. Sorpreso dalla straordinaria qualità dell’avversario, al primo uno contro uno, ha preso un tunnel da Yamal che poi è volato in campo aperto, prendendo un fallo da Bastoni. E non poi mai riuscito a leggere le intenzioni di Lamine, in crescita portentosa durante la partita: sul 2-2 un sinistro improvviso dal limite con tre uomini davanti, e volo di Sommer, sul 2-3 e appena prima del pareggio un mancino che ha superato il portiere svizzero ma ha sbattuto pieno sul palo. Un’indicazione del Fato, visto che poi, di là, è arrivata l’azione del 3-3 nel recupero.

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"Nel finale di partita altro uno contro uno con Carlos Augusto, e poi meraviglioso sinistro a giro. Alla Leo Messi, sì. Ma davanti ha trovato Sommer alla Julio Cesar: prodezza con la punta delle dita e Inter salva. Salva anche poco dopo: due squadre con le gambe pesantissime, ma non il diciassettenne, che ci prova anche con l’altro piede, il destro. E di nuovo Sommer. L’ultima fiammata, perché poi Lamine trovato l’avversario più ostico e inatteso: Mehdi Taremi. Difensore aggiunto, ha difeso le ultime giocate di Yamal. L’Inter è in finale, il migliore del mondo no", aggiunge il quotidiano.