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Tesserato in fretta e furia per essere a disposizione nel derby, l'arrivo di Zalewski è stato subito decisivo. Inzaghi lo ha inserito nella parte finale della gara col Milan, il polacco ha dimostrato intraprendenza e ha firmato l'assist per il gol dell'1-1 di De Vrij.
"Negli ultimi giorni in cui è stato sballottato qua o là o sull’aereo che sabato sera lo portava dalla vecchia alla nuova vita, Nicola Zalewski aveva il cuore gonfio, come tutti quelli che lasciano casa in cerca di fortuna. Non poteva immaginare ancora la spremuta di emozioni che sarebbe arrivata subito dopo. Il fresco nerazzurro, tesserato di gran fretta solo per fargli far numero in panchina, non ha solo messo il naso in campo un po’ a sorpresa, ma è diventato l’eroe inatteso delle favole: quell’improvvisato colpo di petto ha deciso il finale pazzo del suo nuovo, pazzo derby. Lui che era abituato a giocarli a Roma, e in cinque all’Olimpico non aveva mai lasciato il segno, a Milano ha rovesciato il destino in meno di 20 minuti. L’assist apparecchiato con calma olimpica al minuto 93 e trasformato in gol da De Vrij è un gesto tecnico che pochi pensano e, soprattutto fanno, ancor di più in un recupero diventato rodeo", scrive La Gazzetta dello Sport.
"Nicola è entrato al 76’ al posto di un Dimarco ansimante: il cambio non era una preghiera disperata verso il cielo, ma una mossa studiata dal tecnico. Inzaghi sembra credere in lui parecchio, almeno più di quanto credesse a Buchanan spedito al caldo di Villarreal. Di certo, ha fatto più l’esterno italo-polacco in 19’ giocati (compreso recupero) che il canadese con i ricci in un anno intero. A fare sentire Nicola a casa, il fatto che in campo ci fosse anche il compagno di nazionale polacca, con cui ha parlato parecchio negli ultimi giorni usando la lingua dei suoi genitori: Zalewski e Zielinski insieme, un incubo per i telecronisti. Seduto davanti alla tv, ha ricevuto l’altra gioia della giornata sempre nel recupero: se mai fosse stato necessario, ha comunque capito che quelle maglie azzurre sono l’ostacolo per lo scudetto nei prossimi mesi. Nell’attesa, ha iniziato per bene l’opera di convincimento dei nuovi dirigenti: servono 6,5 milioni di stipendio per riscattarlo definitivamente dopo il prestito", sottolinea il quotidiano.
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