"Stavolta non è colpa della Lega, ma di un calendario delinquenziale e di un sistema calcio stritolato dagli interessi di classifica: il Lecce rischia la retrocessione come Verona, Parma, Cagliari, Venezia e Empoli, mentre l’Atalanta è in corsa per la Champions come Bologna, Juventus, Lazio, Roma e Fiorentina. Siamo arrivati al calcio disumanizzato poiché disorientato da lutti e imprevisti d’ogni genere. Più di un anno fa, condividendo il pensiero di alcuni allenatori e procuratori - non di presidenti e direttori sportivi, mi preme sottolinearlo - cominciammo a criticare con forza la bulimia delle istituzioni internazionali (Fifa e Uefa) che avevano preso troppo sul serio il ruolo di promotori e diffusori del calcio, trasformandosi in accumulatori seriali di miliardi e potere attraverso l’allestimento del maggior numero possibile di supertorneoni e torneietti"
"Lanciammo un allarme e nel giro di una stagione i nodi sono venuti - tutti - al (nostro) pettine: prima lo spostamento di due partite dell’andata riprogrammate obbligatoriamente a girone di ritorno iniziatosi, e adesso - sempre con notevoli strascichi polemici - il rinvio di tre anticipi per la morte del Papa e di Atalanta-Lecce per quella di Fiorita. La riduzione del numero delle squadre da 20 a 18 - è opportuno chiarirlo - non sarebbe risolutiva. Bisognerebbe piuttosto cambiare la testa dei vari Infantino e Ceferin, i quali dovrebbero cominciare a ripensare i calendari soffermandosi sulla salute degli atleti e sulla qualità dello spettacolo offerto. Graziano e il calcio meritavano maggiore rispetto"
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