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fcinter1908 partite conferenze stampa Chivu: “Qui campioni che accettano anche di mangiare merda. Hanno ascoltato consiglio di…”

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Chivu: “Qui campioni che accettano anche di mangiare merda. Hanno ascoltato consiglio di…”

Daniele Vitiello Redattore/inviato 
L'allenatore nerazzurro ha incontrato i giornalisti in sala stampa a Seattle alla vigilia del terzo impegno della fase a gironi del Mondiale per club

Mondiale per club, atto terzo. Ci siamo quasi, si entra nella notte della vigilia.

Come sempre, spazio alle conferenze stampa di rito e alle possibili indicazioni in vista di Inter-River Plate, ultima e più affascinante delle sfide della fase a gironi dei nerazzurri. Cristian Chivu ha incontrato i giornalisti alle 16:15 di Seattle, l'1:15 in Italia. Qui le sue parole, raccolte direttamente da Fcinter1908.it.

Ti aspetti un avversario meno chiuso?

"Ci aspetta una partita difficile, come lo sono state le altre due. Sono squadre che vogliono fare bella figura, che ti rendono difficile ciò che vorresti proporre e non è mai semplice. Hanno anche una condizione fisica migliore rispetto alle squadre europee. Bisogna accettare questa sfida e trovare energie per essere sempre pronti, all'altezza per affrontare una partita del genere".

Luis Enrique si è lamentato moltissimo del terreno di gioco.

"Non ci possiamo lamentare, perché siamo abituati. Anche a Los Angeles non erano il massimo, ma ci adattiamo sempre al campo. Le strutture che negli Stati Uniti ci hanno messo a disposizione sono ottimali. Non è l'Europa ovviamente, si tratta di uno stadio più preparato per il football americano. Questo se ricordo bene, visto che sono anche appassionato di football, è un campo sintetico sul quale hanno poggiato l'erba. Poteva essere migliore, ma non è male".

Primo dentro o fuori da allenatore interista. Cambia qualcosa nella preparazione?

“Non cambia niente. Noi abbiamo una mentalità, siamo venuti qui con una mentalità che non cambia da partita in partita. Ogni squadra va affrontata con responsabilità. Siamo ora in una condizione migliore rispetto alle prime sensazioni, quando qualcuno era anche pessimista. Cercheremo con le nostre energie di fare il massimo”.

Contento dell’impatto dei giovani?

“Sono contento di tutti i giovani, così come sono contento di tutto il gruppo, perfino degli infortunati. Sono contento dei nuovi arrivati, anche se qualcuno è scontento della loro prestazione. Non dimentichiamo che questi ragazzi arrivano in un contesto difficile, arrivano da tre allenamenti con la squadra e questo è un torneo ufficiale, non è un’amichevole estiva. Non dimentichiamo il contesto. Si sono messi a disposizione nostra, a Luis Henrique ho chiesto dopo due allenamenti al 75’ se ce la facesse ancora e lui mi ha risposto sì, nonostante anche io sapessi che non ce la faceva più. I giovani hanno energia, alzano il livello dell’allenamento”.

Cosa pensi del River Plate?

“Ho un grandissimo rispetto, ha un grandissimo allenatore che è stato pedina importante della nazionale da giocatore. Hanno ottenuto grandissimi risultati. Sono una buona squadra, ha dentro qualche pezzo di giocatore che il calcio europeo l’ha vissuto. Ci sono dentro campioni del mondo, c’è Mastantuono che tra poco non lo vedrete più, ma sarà ad alti livelli. Mi fa piacere rivedere Colidio, l’ho avuto con me in Primavera per qualche mese prima che andasse al Tigre. Mi ha dato una grossa mano per la professionalità che ha avuto, ha alzato il livello dell’allenamento. Domani non vedo l’ora di abbracciarlo. E’ una squadra forte, rappresenta la storia del calcio sudamericano. La guardiamo con la massima attenzione per la storia, per la tradizione, per quello che ha prodotto nel calcio mondiale a livello di individualità e risultati”.

Mastantuono?

“E’ un 2007, ha già tante partite alle spalle. Mi piace vederlo. L’altro giorno mi chiedevo a chi somigliasse, vedo un po’ Di Maria nelle movenze che fa e in quel tocco mancino. E’ un giocatore forte, sicuramente sarà la delizia nel futuro del calcio. Andrà al Real Madrid, non sarà semplice, ma uno come lui sarà all’altezza”.

Contento del clima che si è creato in ritiro?

“I ragazzi hanno ascoltato i miei consigli, credo. Di non leggere i giornali, né i commenti (ride, ndr). E’ la verità ragazzi. E’ passato un mese da Monaco, ma tutti i giorni vedo e leggo le stesse cose. Se andiamo a ridirlo tutti i giorni è difficile superare questo momento, per cui credo abbiano ascoltato il mio consiglio di non leggere più i giornali. Abbiamo cercato di far leva su una cosa importantissima nel calcio e nella vita: trovare un po’ di umanità, di gentilezza, di premurosità e apprezzare le cose che ti portano a dimenticare in fretta quello che a volte la vita ti regala.

Spesso ti regala anche momenti non belli, ma quando hai a che fare con un gruppo di uomini che sono sempre al tuo fianco e ti guardano con coraggio negli occhi, senza nemmeno cercare risposte alle domande di altri, diventa tutto più semplice da affrontare. Questa squadra ha una motivazione e una mentalità che si è vista negli ultimi cinque anni, raggiungendo tre finali in competizioni europee. Hanno vinto la seconda stella, sono andati molto vicini a vincere altri trofei. Ovvio che spesso si guarda ciò che si è vinto, ma io non guardo quello e non dovranno farlo loro. Il percorso porta una mentalità forte, loro sono campioni veri e nel momento di difficoltà tirano fuori qualcosina in più. Quello che conta è il domani, la prossima partita: bisogna lavorare di più, sporcarsi le mani e mangiare anche un po’ di merda. Bisogna masticarla bene, guardarsi allo specchio e accettare che bisogna far questo. Mi piacciono le loro risposte, mi danno tanto, nonostante un momento difficile. Cercano di guardare i compagni negli occhi e rifare ciò che hanno già fatto negli ultimi anni”.

Si tornerà al 3-5-2?

“Capiremo se il River si mette a specchio o se continuerà a giocare in un certo modo. Ci interessa fino a un certo punto, bisognerà guardare a noi stessi ed essere pronti per indirizzare i momenti della partita. Siamo consapevoli che ci sono momenti diversi in una partita, bisogna imparare a capirli e adattarsi a quello che gli altri cercano di fare e non dimenticare la nostra proposta, quello che noi dovremo fare. Abbiamo dei principi e dei valori che sono già ben stabiliti. Aggiungiamo qualcosina ogni tanto, quando ci serve, con la sensazione di avere una squadra di altissimo livello”.

Arrivare primi è un obiettivo concreto per un tabellone più facile?

“Quello che noi possiamo controllare è ciò che faremo oggi e domani. La qualificazione non è ancora certificata, non posso pensare al possibile accesso alle fasi finali. Dobbiamo pensare a domani, è la cosa più importante”.