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Fabregas: “Sconfitta che non mi farà dormire, Inter troppo forte. Napoli? Incredibile”

Fabregas: “Sconfitta che non mi farà dormire, Inter troppo forte. Napoli? Incredibile” - immagine 1
Le parole dell'allenatore del Como in conferenza stampa al triplice fischio di Como-Inter che mette fine al campionato delle due squadre
Daniele Vitiello Redattore/inviato 

Cesc Fabregas, allenatore del Como, ha parlato in conferenza stampa al triplice fischio della gara con l'Inter. Qui le sue considerazioni, raccolte dall'inviato di Fcinter1908.it al Sinigaglia: "Complimenti al Napoli per la stagione, devono essere d'esempio. L'Inter è troppo forte, vincere uno scudetto contro di loro è un merito incredibile. Il Como? In 10, abbiamo calciato 18 volte in porta e questo è ciò che posso chiedere alla mia squadra. Senza abbassarci troppo, abbiamo provato a giocare alti nonostante il livello altissimo dell'avversario. Siamo molto lontani da ciò che vogliamo essere in futuro, ma i ragazzi hanno avuto voglia di far vedere cosa vogliamo diventare. Se Cutrone avesse fatto quel gol, magari sarebbe stata un'altra partita.

Fabregas: “Sconfitta che non mi farà dormire, Inter troppo forte. Napoli? Incredibile”- immagine 2

Alla fine della partita lo stadio ha celebrato Reina e Iovine, uno per la grande carriera che ha fatto e l'altro perché viene da sei anni di fila con positività e atteggiamento da calciatore di altri tempi. Siamo una famiglia, è difficile creare un ambiente del genere nel calcio di oggi. Dobbiamo crederci e continuare: siamo una società piccola, che sta crescendo a passi molto grandi. Tutti siamo pronti per continuare in avanti. Tu e Nico Paz rimarrete? Per me, dico sempre che non è importante. L'importante è ciò che si sta creando al Como, che continuerà anche dopo di me. Io voglio mettere un pezzettino qui. Mio figlio mi chiede sempre perché non sono a casa, io mi lego al club per dare il massimo e far vedere che sono la persona giusta per questo club. Ci sono tante cose da migliorare e oggi si è visto che siamo molto lontani da club come l'Inter.


Cosa manca per il saltone di qualità? Un allenatore è molto bravo quando ha giocatori molto bravi. L'allenatore dipende da ciò che fanno i giocatori in campo, anche se deve essere bravo a metterli nel modo giusto in campo e a creare il contesto giusto. Quanto più forte sei come giocatore, più chance hai di vincere cose. La squadra oggi ha provato al massimo di fare tutto il possibile, ma loro sono migliori di noi e questo bisogna accettarlo. Fa male, non mi piace venire qui a dire ciò, ma ammettere i propri limiti è il primo passo per crescere in futuro. Sempre si può dare di più: quando avevo otto anni e perdevo una partitella, tornavo a casa a piangere.

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Sicuramente stanotte non dormirò, proverò a staccare stando qualche giorno con mia moglie, ma so che non ci riuscirò. Questa sconfitta mi fa molto male, oggi non riposerò come vorrei, ma bisogna lavorare per continuare a crescere. I ragazzi non mollano mai. Ci credono, anche quando affrontano chi sanno che è migliore di loro. Dove ha perso lo scudetto l'Inter? Non lo so, non mi sento in grado di parlare di questo. Vedendo tante partite dell'Inter, la qualità dei giocatori è altissima e sono una squadra fortissima. Per me è la migliore d'Italia, senza nessun dubbio. Per come si muovono, per il palleggio, per la fisicità: è troppo forte. Ci fa vedere a quale livello bisogna puntare".