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Conte: “Se resto o no? C’è un lavoro da finire, tutto il resto è noia. L’Inter che gioca prima…”

Conte: “Se resto o no? C’è un lavoro da finire, tutto il resto è noia. L’Inter che gioca prima…” - immagine 1
Antonio Conte presenta la sfida contro il Genoa di domani, ormai cruciale in chiave scudetto: queste le parole dell'allenatore del Napoli
Alessandro Cosattini Redattore 

Antonio Conte presenta la sfida contro il Genoa di domani, ormai cruciale in chiave scudetto. Queste le parole dell'allenatore del Napoli in conferenza, sui singoli e non solo:

PAROLE D'ORDINE - "Dobbiamo continuare e cercare di finire il lavoro, mancano tre partite, amma faticà come detto a giugno. Serve lavorare in modo serio come fatto fino ad adesso".


SENSAZIONI - "Questa settimana sono stato più a casa ma ho avuto tempo di frequentare la città e tastarne il polso, sto trovando grande responsabilità da parte del tifoso, che sogna come sogniamo noi. Sto trovando molta maturità da questo punto di vista. Trovo gente che comunque dice la cosa più bella che ci si possa sentir dire, "grazie". Vuol dire che il nostro lavoro è apprezzato, penso che sia la soddisfazione più grande per noi".

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INFORTUNATI - "Lobotka ieri è rientrato in gruppo e si è allenato anche oggi, abbiamo ancora la rifinitura di domani per prendere la miglior decisione possibile. È importante nei nostri meccanismi per esperienza e maturità, sicuramente non vorrei farne a meno. Neres ieri è tornato ad allenarsi parzialmente con noi, oggi si è allenato: penso che possa essere convocato e venire in panchina anche per assaggiare di nuovo l'atmosfera. Già averlo visto con noi è stato importante sia per lui che per noi, resta un giocatore che può fare la differenza. Buongiorno è ancora fermo, non ha ripreso a fare attività. Penso che questa settimana possa incrementare il lavoro ma c'è più difficoltà per lui, come per Juan Jesus: dice che è pronto ma i dottori frenano, apprezzo la voglia di recuperare e volersi mettere a disposizione per ovviare a qualche problemino".

FUTURO - "In questo momento il tifoso non mi chiede del futuro, la domanda che mi fa, oltre a dire grazie, è di vincere lo scudetto. Rispondo che ci proveremo con tutte le nostre forze come stiamo facendo. Tutto il resto è noia".

Conte: “Se resto o no? C’è un lavoro da finire, tutto il resto è noia. L’Inter che gioca prima…”- immagine 3

INTER - "Giocare conoscendo il risultato dell'Inter? La pressione a prescindere ci sarà, dovremo essere bravi a indirizzarla in modo positivo, affinché sia un aiuto a restare concentrati con voglia e determinazione. Penso che le prossime due partite andranno giocate in contemporanea. Giocare prima o dopo... sappiamo che non cambierà niente e che dobbiamo pensare al nostro, sapendo che incontriamo una formazione che ha reso difficile la vita a tanti, ho visto l'ultima partita contro il Milan che è stata ottima nonostante il risultatp negativo. Verranno a Napoli per giocarsela e provare a fare una bella figura dando fastidio, come giusto che sia".

GENOA - "Ricordo benissimo l'andata, l'ho rivista: sicuramente ci abbiamo riflettuto. È una gara, come saranno le altre due, difficile, perché noi ci giochiamo la vita a livello sportivo, loro vorranno fare bella figura. Ci sarà il sold-out e un ambiente carico, ma non ho mai visto nessuno che depone le armi prima di una partita. Ci sono stati secondi tempi in cui abbiamo sofferto di più, anche per la paura che di pareggiare. Ma ci sono secondi tempi positivi, come contro Juve e Inter, tante partite gestite bene dal primo all'ultimo minuto, come contro Torino e Lecce all'ultima, in cui abbiamo vinto 1-0 ma con due gol annullati. Fa parte del percorso di crescita di un gruppo di ragazzi che si è ritrovato primo in classifica per tante giornate, cosa inaspettata. Non siamo partiti per questo obiettivo ma per dare fastidio, bisogna ricordare la sofferenza dell'anno scorso".

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FINALE DI STAGIONE - "Dissi che dovevamo giocarci 10 finali, poi 7, ora 3. Bisogna prenderle una per una, cercando di vincere in campo attraverso il lavoro. Dobbiamo allenarci, evidenziare i nostri pregi e sfruttare i difetti dell'avversario. C'è pressione ma ci sono stress positivo e negativo. Dobbiamo essere bravi per continuare a fare quello che abbiamo fatto fino ad ora, se gli altri saranno più bravi di noi complimenti a loro".

RESILIENZA - "Quale vocabolo aggiungerei al mio libro? Testa e cuore è un mantra che ripeto spesso ai calciatori, soprattutto nei momenti di difficoltà. Tutto dipende e parte della testa, poi il cuore ci viene chiesto da tifosi per sudare la maglia. Penso che lo stiamo facendo. Poi ci sono le gambe, che vanno allenate. Ma è la testa che muove tutto, tutto parte da lì. Mi piacerebbe aggiungere, come vocabolo, qualcosa che si sta perdendo tra i giovani nella crescita: la resilienza. Essere pronti a sopportare la fatica e l'ostacolo, superarlo e andare oltre. Spesso quando arriva la fatica si molla, rispetto ai tempi nostri qualcosa si sta perdendo a livello di resilienza".