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FUTURO - "In questo momento il tifoso non mi chiede del futuro, la domanda che mi fa, oltre a dire grazie, è di vincere lo scudetto. Rispondo che ci proveremo con tutte le nostre forze come stiamo facendo. Tutto il resto è noia".
INTER - "Giocare conoscendo il risultato dell'Inter? La pressione a prescindere ci sarà, dovremo essere bravi a indirizzarla in modo positivo, affinché sia un aiuto a restare concentrati con voglia e determinazione. Penso che le prossime due partite andranno giocate in contemporanea. Giocare prima o dopo... sappiamo che non cambierà niente e che dobbiamo pensare al nostro, sapendo che incontriamo una formazione che ha reso difficile la vita a tanti, ho visto l'ultima partita contro il Milan che è stata ottima nonostante il risultatp negativo. Verranno a Napoli per giocarsela e provare a fare una bella figura dando fastidio, come giusto che sia".
GENOA - "Ricordo benissimo l'andata, l'ho rivista: sicuramente ci abbiamo riflettuto. È una gara, come saranno le altre due, difficile, perché noi ci giochiamo la vita a livello sportivo, loro vorranno fare bella figura. Ci sarà il sold-out e un ambiente carico, ma non ho mai visto nessuno che depone le armi prima di una partita. Ci sono stati secondi tempi in cui abbiamo sofferto di più, anche per la paura che di pareggiare. Ma ci sono secondi tempi positivi, come contro Juve e Inter, tante partite gestite bene dal primo all'ultimo minuto, come contro Torino e Lecce all'ultima, in cui abbiamo vinto 1-0 ma con due gol annullati. Fa parte del percorso di crescita di un gruppo di ragazzi che si è ritrovato primo in classifica per tante giornate, cosa inaspettata. Non siamo partiti per questo obiettivo ma per dare fastidio, bisogna ricordare la sofferenza dell'anno scorso".
FINALE DI STAGIONE - "Dissi che dovevamo giocarci 10 finali, poi 7, ora 3. Bisogna prenderle una per una, cercando di vincere in campo attraverso il lavoro. Dobbiamo allenarci, evidenziare i nostri pregi e sfruttare i difetti dell'avversario. C'è pressione ma ci sono stress positivo e negativo. Dobbiamo essere bravi per continuare a fare quello che abbiamo fatto fino ad ora, se gli altri saranno più bravi di noi complimenti a loro".
RESILIENZA - "Quale vocabolo aggiungerei al mio libro? Testa e cuore è un mantra che ripeto spesso ai calciatori, soprattutto nei momenti di difficoltà. Tutto dipende e parte della testa, poi il cuore ci viene chiesto da tifosi per sudare la maglia. Penso che lo stiamo facendo. Poi ci sono le gambe, che vanno allenate. Ma è la testa che muove tutto, tutto parte da lì. Mi piacerebbe aggiungere, come vocabolo, qualcosa che si sta perdendo tra i giovani nella crescita: la resilienza. Essere pronti a sopportare la fatica e l'ostacolo, superarlo e andare oltre. Spesso quando arriva la fatica si molla, rispetto ai tempi nostri qualcosa si sta perdendo a livello di resilienza".
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