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Inzaghi: “Determinazione non ossessione. Futuro, vertice martedì. Pavard gioca”
Vigilia di PSG-Inter, è il momento delle parole dei protagonisti. Saranno i nerazzurri a inaugurare il giro di interviste, con Simone Inzaghi pronto a raccontare le sensazioni in vista del grande appuntamento della finale di Champions League. Qui le sue parole, raccolte dall'inviato di Fcinter1908.it all'Allianz Arena di Monaco:
"Rispetto a due anni fa abbiamo preparato la finale in maniera diversa da Istanbul. Sappiamo che ogni partita è storia a sé, abbiamo cercato di curare tutti i dettagli con grande lavoro. I ragazzi toccando ferro sono tutti disponibili e quest'anno li ho avuto tutti disponibili solo in tre partite, per cui ho grande fiducia. E' il meglio che si possa chiedere, questi giocatori che sono all'Inter sono stati tutti scelti e sono fiero di allenarli".
La Champions League può essere la chiusura di un ciclo?
"Sul futuro rispondo una volta per tutte: ci incontreremo martedì con in testa il bene dell'Inter. Da parte mia c'è una grandissima emozione ogni volta che c'è una partita di Champions League. Stavolta è diverso ancora, perché arriviamo a una finale ampiamente meritata. Abbiamo affrontato grandissimi avversari, siamo qui con merito. Domani manca l'ultimo passo, quello più importante. Cercheremo di fare ciò che abbiamo sempre fatto, i ragazzi hanno sempre messo il cuore e lo faranno anche domani sera".
Tu e l’Inter siete sottovalutati?
“Non lo so, posso solo dire che questa squadra e questo gruppo in quattro anni hanno dato tantissimo. Vincendo tanto, perdendo qualche volta, ma sempre mettendo in campo tutto quello che avevamo. Siamo molto orgogliosi di rappresentare l’Inter, lo faremo anche domani in una finale che da bambino sognavo di giocarla. Non ce l’ho fatta da allenatore, grazie al mio gruppo ce l’ho fatta due volte da allenatore”.
Come cambia domani l’approccio rispetto a Bayern e Barcellona?
“Ogni partita fa storia a sé. In campo non vanno gli ingaggi, la qualità della rosa e i fatturati, ma giocatori che dovranno essere molto attenti ai particolari. Le finali si decidono su episodi: due anni fa eravamo sfavoriti, ma ce la siamo giocata ad armi pari e avremmo meritato qualcosa in più nonostante affrontassimo la squadra più forte al mondo”.
Cosa dirai prima di scendere in campo?
“Non posso ancora rispondere, lo dirà il mio cuore quello che mi sentirò di dire”.
Cosa hai detto ai calciatori dopo il finale di stagione in campionato?
"I ragazzi hanno lavorato molto bene. Abbiamo lasciato da parte la delusione del campionato, lavorando da lunedì nel migliore dei modi. I ragazzi sono tutti a disposizione, poi toccherà a me scegliere. Ho ancora qualche dubbio come sempre mi porto prima delle partite. Ho visto determinazione, non ossessione. Deve esserci giusta concentrazione e i ragazzi me l'hanno dimostrato".
Quale sarà il piano di gioco?
"Un allenatore può sempre avere in testa una partita, poi quando affronti la prima in Europa come possesso palla sai che ha grande qualità. Bisognerà fare una partita dove giocare bene tecnicamente, cercando di avere un buon palleggio per fare in modo di togliere il più possibile palla al PSG che in questo e tante altre cose è una squadra molto importante".
Come sta Pavard? Può partire dal 1’?
“Sta bene. Ha fatto dei buoni allenamenti, le sensazioni sono positive. Manca ancora l’allenamento di oggi e il risveglio di domani: se starà bene giocherà, per noi è molto importante. Ha avuto un paio di problemi che gli hanno tolto continuità”.
L'importanza dei senatori del gruppo?
"Io ho chiesto esplicitamente di avere con me Lautaro e Barella, due giocatori importantissimi per me. Sono qui da tanti anni, hanno la maglia dell'Inter cucita addosso. Sono importantissimi, quando è il momento giusto si fanno sentire e io mi fido ciecamente di loro due".
La parola d’ordine è consapevolezza?
“Forza, aggressione, lucidità, se ne potrebbero aggiungere tantissime. Per vincere una partita così importante si devono curare tanti dettagli come stiamo facendo, sapendo che ci sarà di fronte una squadra che è arrivata qui con merito con un allenatore che stimo tanto”.
Definita un’era all’Inter? Come il risultato di domani può cambiare i giudizi?
“Sappiamo l’importanza della gara, tra vincere e perdere c’è tutta la differenza del mondo. Ci siamo già passati sia in campionato che in Champions. Questi ragazzi sanno tutto ciò che il calcio può dare, come lo so bene io per quello che ho passato da giocatore e allenatore. Ieri abbiamo sentito i tifosi che erano con noi al centro sportivo, non dimentichiamo il bene che ci hanno fatto, ma domani tutta la Curva Nord sarà in campo con noi anche se fisicamente non saranno qui. Abbiamo cominciato il percorso tutti insieme e lo finiremo tutti insieme”.
Cosa hai chiesto ai ragazzi?
"Dobbiamo essere liberi di testa. Sappiamo preparare certe partite, abbiamo nello spogliatoio campioni del mondo e d'Europa. Ci siamo arrivati secondo me nel modo migliore, sappiamo che la partita di domani può essere frutto di episodi e dobbiamo essere bravi a portarli dalla nostra parte".
Dov’è il confine tra la tensione per coronare un sogno e la paura di non riuscirci?
“Dobbiamo andare in campo con determinazione e voglia, sapendo di affrontare una squadra forte. Ce la giocheremo con le nostre armi, come abbiamo sempre fatto. Il percorso ci dà grandissima fiducia, siamo arrivati fin qui e non vogliamo fermarci. I ragazzi sanno tutto e cercheranno di metterlo in campo”.
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