Più un problema o uno stimolo che ci sono rivali agguerrite in campionato?
“Non un problema, ma uno stimolo. I ragazzi trovano energie che a volte sorprendono anche noi e lo staff. Non è semplice, abbiamo avuto qualche defezione che ci ha limitato, chiaramente sono tantissime partite e non dimenticherei che l’anno scorso in Champions ci siamo qualificati agli ottavi il 6-7 novembre, mentre quest’anno abbiamo dovuto giocare l’ultima partita a fine gennaio col Monaco. In questi 3 mesi abbiamo dovuto tener conto della Champions oltre che di campionato e Coppa Italia”.
Non è molto diverso da due anni fa. A un certo punto avete cominciato a vincere tutte le partite, con una rotazione quasi sistematica: può essere una traccia quella?
“Assolutamente sì, senza dimenticare che due anni fa la Champions League non era questa. Due anni fa abbiamo chiuso la qualificazione agli ottavi una settimana dopo rispetto allo scorso anno, ora si sono aggiunte due partite che a gennaio non ti danno modo di fare conti”.
200 presenze domani con l’Inter. Cosa rappresentano?
“Un motivo di grandissimo orgoglio, sono tante. Ringrazio i calciatori e la società che mi hanno dato opportunità di farlo in un club così prestigioso. E’ un numero importante”.
Rientra Sommer?
“Domani giocherà lui, sì. Rientra un portiere che è qui con noi da un anno e mezzo. Ha fatto grandissime cose e continuerà a farne, Martinez ha fatto bene in questo periodo”.
Chiedi qualcosa in più a Taremi?
“Sta provando a darci una mano, lo vedo bene e concentrato nel gruppo. Sta cercando il gol, domani potrebbe essere un’ottima occasione per lui”.
Cosa puoi dire sulla crescita di Dumfries?
“Bisogna fargli i complimenti per il rendimento avuto all’Inter, che non è casuale. Al PSV era il capitano e già un nazionale olandese. Abbiamo preso un ottimo calciatore, vuole migliorarsi sempre. E’ un grandissimo professionista, chiede sempre le clip sia individuali che di squadra perché vuole migliorarsi ogni giorno. E’ una grandissima dote che ha, oltre a ciò che Madre natura gli ha dato”.
C'è anche un calo di Thuram oltre al problema fisico?
"Mi piacerebbe fargli fare il lavoro fisico, ma nell'ultimo mese non ha potuto farne tanto perché ha avuto un problema con cui sta convivendo. Sto valutando se farlo partire o portarlo in panchina, per noi è importantissimo. Il calo di prestazioni e gol è dovuto esclusivamente al problema alla caviglia".
Da allenatore di club pensi che sia un problema se acciaccati partono poi per le nazionali?
“Su queste cose non mi addentro. Thuram e Dimarco hanno dei problemi, ma il problema più grande per noi ora è il Feyenoord. Thuram sarà disponibile per quella partita, Dimarco no. Per l’Atalanta si faranno altre valutazioni. Il rapporto con le Federazioni è ottimo, sono cose di cui si parlerà tra loro e il club. L’unico mio pensiero è rivolto al Feyenoord”.
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