Una presenza sempre silente, non hanno interferito nelle nostre decisioni. Ringrazio tutti i colleghi dell’area sport e corporate che hanno profuso grandi sforzi. Abbiamo iniziato questa stagione con l’intento di fare qualcosa di grandioso e ci siamo riusciti: la seconda finale in tre anni è qualcosa di irripetibile. Non volevamo neanche tralasciare le altre competizioni: ci è mancato quel centimetro in campionato che ha fatto la differenza, complimenti al Napoli. Un braccio delle volte può fare la differenza nel destino di una squadra. Abbiamo fatto un intero girone in più rispetto alla nostra rivale, significa che le energie spese in una manifestazione hanno avuto un ruolo importante. L’allenatore ci ha portato a vivere questo momento emozionante, per me è la prima volta da presidente.
Ci sono oggi più di 100 giornalisti, questo dimostra quanto questa sia la competizione più importante di gran lunga. Siamo qui dopo aver battuto due squadre di grande caratura mondiale come Bayern e Barcellona, è motivo di grande orgoglio. Siamo l’Inter, arrivati alla settima finale della nostra storia: vogliamo esserci da protagonisti. Non bisogna essere arroganti, ma ambiziosi, perché l’ambizione nello sport è sinonimo di senso di appartenenza e di voler vivere delle sfide. Giochiamo contro un club di grande caratura, ma vogliamo un ruolo da protagonisti. Il percorso fatto è stato pieno di difficoltà, ma siamo arrivati qui con merito. Spero sia una bella partita, uno spot importante per il nostro movimento. Essere ancora una volta rappresentanti della nostra nazione calcistica è motivo di grande soddisfazione. Auspico sia una serata bellissima che posso coronarsi con un gran risultato".
Ora spazio alle parole di Simone Inzaghi: “Sono passati due anni dall’ultima conferenza prima della finale e in me c’è ancora grandissima emozione. Abbiamo raggiunto un grandissimo traguardo, bellissimo. Abbiamo fatto grandissime gare, ma sappiamo che ci manca l’ultimo passo per coronare un sogno ed entrare nella storia. Da oggi ci prepareremo al meglio: il campionato ci ha lasciato dentro un qualcosa da ricordare. Normale ci sia parecchia sofferenza in me e nei giocatori, è inutile negarlo. Venerdì ero squalificato e non ho parlato, ma è giusto fare i complimenti al Napoli. Abbiamo giocato punto a punto e nel calcio bisogna saper perdere. Ci è mancato qualcosina in campionato, parlare di altre cose non sarebbe giusto oggi e andrei a sminuire un percorso ottimo dell’altra squadra. Vi chiedo di non farmi parlare di altro. Da oggi parlerei esclusivamente di quello che ci sarà sabato a Monaco”.
Inter, le parole di Inzaghi in conferenza stampa
—Che sensazioni ti porti dietro?
"Da oggi comincia la nostra settimana per arrivare al meglio a sabato. L'augurio da allenatore è avere a disposizione tutti i giocatori, c'è fiducia in Pavard e Zielinski gli unici che non erano a Como. Ci avvicineremo nel migliore dei modi, le sensazioni cambieranno giorno per giorno, ma siamo concentrati. Sappiamo che tipo di avversario affronteremo".
Quanto conterà il cuore?
“Sarà determinante. Questa squadra ha fatto vedere in questi anni che l’ha sempre messo in campo. Da allenatore sono orgoglioso di allenare un gruppo di questo tipo, sappiamo che affronteremo un grandissimo avversario sapendo che ci saranno momenti in cui si soffrirà e lì dovremo essere bravi, da squadra vera e organizzata, che ha già fatto una finale di Champions. Noi e il PSG veniamo da una finale persa e siamo tra i pochi a fare due finali in due anni”.
Più facile allenare il vostro stato d'animo o quello del PSG?
"Fare due finali in tre anni è successo una sola volta nella storia dell'Inter. Per entrarci davvero dentro bisogna vincere la partita di sabato. Ci saranno difficoltà, affrontiamo una squadra che rispettiamo e anche loro avranno difficoltà. Cercheremo di fare una grande finale".
Preparare il PSG più difficile delle altre?
"Hanno giocatori fortissimi, grandissima qualità. Hanno un allenatore che stimo molto, ha dato principi di gioco ben precisi. Sappiamo cosa troveremo, in questi giorni ci prepareremo per essere al meglio, sapendo che ci vorrà una grande Inter per cercare di vincere la gara".
Le voci sul futuro come le commenti?
"La mia società mi conosce molto bene. Ci sono richieste dall'Italia, dall'estero e dall'Arabia, ma sarebbe folle in questo momento pensare a quello. Come ha detto il presidente, con cui ho un bellissimo rapporto, ci siederemo il giorno dopo la partita come abbiamo sempre fatto in questi anni con un unico obiettivo che è il bene dell'Inter. Se ci saranno tutti i presupposti andremo avanti come abbiamo sempre fatto. Adesso sarebbe comunque folle parlare di una cosa che non esiste, pensiamo a sabato".
Dormirai la notte tra venerdì e sabato?
"La finale di Champions è la partita che tutti vorrebbero giocare. Io da calciatore sono arrivato a giocare un quarto di finale, poi grazie a questi giocatori ci siamo arrivati due volte in tre anni e faremo il massimo. Critiche ed elogi fanno parte del gioco, ogni allenatore è abituato. Bisogna continuare a lavorare, senza ascoltare troppo. Anzi, qualche volta fa anche bene ascoltare, importante è che le critiche siano di persone competenti che le fanno perché devono e non per altri motivi".
Differenze tra le altre e il PSG?
"Sono tutte grandi squadre. Non cambia nulla, avremo di fronte una squadra di grandissima qualità, tecnica, fisica e con una rosa molto ampia. Anche loro dovranno guardare l'Inter che ha meritato di essere in finale, che ha fatto un grandissimo percorso. Sappiamo da dove siamo partiti, che percorso abbiamo fatto. Mancano gli ultimi 90', gli episodi saranno determinanti e bisognerà essere bravi a indirizzarli dalla nostra parte".
Come sta Lautaro?
"Bene, era già disponibile per Como. Farà una settimana normale, a Como se ci fosse stato bisogno avremmo potuto anche farlo entrare. Sia lui che Frattesi mi avevano dato garanzie per essere al 100%, visto però il risultato della gara ho preferito non impiegarli".
PSG favorito come lo era il City a Istanbul.
"Sappiamo la forza della squadra. Lo spirito che abbiamo sarà un qualcosa che potrà aiutarci. Quando arrivi a giocare le finali sai che trovi grandi avversarie, col PSG sarà come con il City. In una finale non c'è modo di rimediare, quindi servirà corsa, aggressività e determinazione, ciò che abbiamo dimostrato di poter mettere in campo".
Riuscirai a isolarli dopo la delusione scudetto?
"Ai ragazzi per questi quattro anni non posso dire nulla e la società è pienamente d'accordo con me. Quello che mi piace più di loro è il senso di appartenenza per questo club. Quello che è successo, l'elenco della spesa non mi va di farlo. Vedo come vanno in campo, la gioia delle vittorie e le lacrime delle sconfitte. Non è stato facile venerdì, è stato difficile mandar giù il campionato. Ma bisogna guardare avanti e mi è bastato vederli oggi a pranzo, lì ho convocati in un posto qua vicino. Li ho visti bene. Questo gruppo mi ha emozionato sempre e penso lo farà anche sabato".
Rientrerà anche il mercato nelle riflessioni sul futuro?
“Parto dall’unione che c’è tra me e la società che c’è qui davanti. Io ho un contratto con l’Inter, sto benissimo qua. Il focus principale è l’Inter, tutti sappiamo quanto sia importante. Ora però c’è da pensare alla partita di sabato, è qualcosa che va al di là di tutti. Questa è la partita”.
Cosa pensi di quello che ha detto Conte su campionato e Champions?
"Ognuno ha le proprie idee, importante ci sia onestà intellettuale. La Champions si sta allungando, io non sono d'accordo con Conte. Gli imprevisti sono sempre dietro l'angolo, entrambe le competizioni possono essere condizionate da una squalifica, da un infortunio, da un rigore o dal calendario. Le partite di Champions sono nettamente più difficili rispetto al campionato".
Carlos Augusto può pensare alla nazionale dopo questa stagione?
“E’ stato un acquisto buono per come ha reso. Ha fatto due ottimi campionati, è un giocatore fisico e tecnico, può fare il terzo di difesa e il quinto. Allenando ho capito quanto sia forte, un giocatore di cui ci si può fidare in ogni partita. Ancelotti lo guarderà con grandissima attenzione come merita”.
La volontà di rivalsa del gruppo dopo Istanbul può essere una risorsa?
"Assolutamente sì, averla giocare può aiutare senz'altro. Lo sappiamo, come sappiamo che dall'altra parte ci sono giocatori che hanno vinto il mondiale, fatto finali e un allenatore che ha già vinto la Champions. Sappiamo che ci giocheremo la partita contro un avversario di assoluto valore".
Può influire l’esito del campionato?
“Per il campionato c’è delusione, potevamo chiaramente fare qualcosa di più nonostante tutto quello che è successo di cui non voglio parlare oggi perché sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti di una squadra che ha vinto con merito. Il percorso verso Istanbul non era stato semplice, avevamo affrontato anche lì Barcellona e Bayern Monaco, anche se nel girone. Il futuro si chiama PSG, avremo un percorso di avvicinamento nel quale dovremo essere bravi per arrivarci con la giusta concentrazione”.
I discorsi sul futuro prescinderanno dalla coppa?
"Quello so che farà tutta la differenza del mondo, ma sono d'accordo con quanto detto da Farris dopo Como: i ragazzi sono stati straordinari, non abbiamo fatto scelte e abbiamo deciso di dare tutto quello che avevamo. Abbiamo avuto qualche imprevisto, ma non abbiamo cercato alibi. Abbiamo fatto un cammino entusiasmante".
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