Tocca ora al Paris Saint-Germain parlare in conferenza stampa prima di mandare in archivio la vigilia della finale di Champions League con l'Inter. Nella pancia dell'Allianz Arena spazio quindi alle parole di Luis Enrique, allenatore dei parigini, raccolte qui dall'inviato di Fcinter1908.it: "Siamo una squadra abituata a disputare le finali, sono situazioni alle quali siamo abituati e che abbiamo già vissuto. La motivazione è importante, ma siamo abituati".

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PSG-Inter, Luis Enrique: “Abituati a giocare finali, sono ottimista. La loro forza…”
Avete superato le inglesi, ora un’italiana?
“La cultura calcistica è universale, non si tratta di nazionalità. Abbiamo superato una francese, le inglesi, ora affrontiamo l’Inter che è una squadra con grandi qualità, sa attaccare bene, ma anche difendersi quando non ha il pallone. E' una squadra completa”.
Pensa di poter avere più possesso palla?
“L’idea è di prepararsi a qualsiasi tipo di partita. È una finale, ci prepariamo per avere il possesso e gestire la partita. Penseremo agli aspetti in cui penso siamo più forti”.
Giocare contro due attaccanti cambia qualcosa?
“Sì, soprattutto nel pressing. L’Inter fa circolare bene palla, non voglio cambiare la nostra fase offensiva ma dovremo stare attenti a diverse cose, come sempre”.
Allena questo gruppo da due anni, ora sembrate in simbiosi.
"L'armonia esiste sin dall'inizio, ma magari non l'avete voluta vedere prima... Io sono sempre la stessa persona, sin dall'inizio: non ho cambiato nulla, mi fa piacere che ora la vediate. Ho sempre cercato di essere positivo, di sfruttare i nostri punti di forza".
Che emozione proverà dieci anni dopo la vittoria del 2015?
“Beh, anche questa volta giochiamo contro un’italiana. Sono situazioni diverse, sono tranquillo grazie alla mia maturità: ho dieci anni in più, sono più esperto. Cerco di condividere tutto questo con i miei calciatori: potranno scrivere la storia, voglio assicurarmi che non ci sia eccesso di emozioni. Penso che siamo pronti, e penso che lo pensi anche l’Inter di sé stessa”.
Pensa che l'Inter possa essere più carica vista Istanbul?
"Ci sono sempre due modi interpretare e leggere la partita. Nel calcio è sempre difficile prevedere l'esito di una gara, credo sia importante avere esperienza ma che questa sia comunque molto relativa. Quello che ci rende forti come squadra è che il nostro percorso è stato difficile: ci sono stati alti e bassi, ma aver faticato può essere un vantaggio. Siamo abituati a giocare queste finali, abbiamo giocato contro alcune delle squadre migliori d'Europa, e in questo percorso abbiamo giocato delle vere finali. Siamo pronti, non avremo paura".
Molti tifosi ritengono che sia destino che il PSG vinca questa finale, come il City è riuscito a vincere la sua prima con l'Inter.
"Non lo so... Spero che possa succedere, ma bisogna pensare al livello della Premier: noi abbiamo giocato con diverse inglesi in questa stagione ed è stata dura, ma abbiamo potuto migliorare il nostro calcio in queste sfide. Credo che siamo pronti, questa è la nostra idea e vedremo cosa dirà la partita".
Domani affronterete una difesa che si sa chiudere benissimo, quale può essere la principale difficoltà?
"È molto facile da dire: quando una squadra si chiude in area hai poco spazio, è sempre difficile. Però siamo abituati a superare questo tipo di difficoltà. Il problema è che l'Inter è una squadra con tante individualità, di alto livello sia offensivo sia difensivo: per questo gioca in finale, per questo l'ha giocata due anni fa. Questo è il problema. Però sappiamo anche adattarci alla partita, al suo avvio. Sono ottimista".
Dembélé quanto è importante per te?
"Abbiamo costruito una mentalità che ci porta a pensare alla squadra, solo così potevamo alzare il nostro livello. Lui sa fare tutto, è un vero leader che mostra con il suo esempio la strada da percorrere. Se saremo vera squadra, vinceremo la partita domani e alzeremo la coppa".
Vincere può essere il suo più grande risultato?
“Se devo dire la verità, la mia principale motivazione è fare la storia con il Paris. È un club eccezionale, il resto fa parte del mio percorso: mi sento fortunato a poter essere qui e poter giocare questa partita, domani daremo tutto e anche di più per la nostra tifoseria”.
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