Parigi sta impazzendo di gioia. Cosa significa per te questa Champions?
"Già essere arrivato di nuovo in finale era qualcosa. L'Inter ha fatto una stagione eccezionale, il fatto che fossero in finale la dice lunga. Io il primo giorno al PSG non parlavo francese, ma sapevo che l'obiettivo era vincere qualcosa e l'unico trofeo che mancava in questa bacheca era la Champions League. Siamo stati ambiziosi, abbiamo fatto altre conquiste e dato gioia ai tifosi. I tifosi ci hanno sostenuto intensamente, sono stati il dodicesimo uomo in campo".
C'è stato uno striscione anche per sua figlia.
"E' stato molto toccante, sicuramente. E' stato bellissimo che i tifosi abbiano pensato a me e alla mia famiglia. Non devo vincere la Champions per pensare a lei, è sempre con me e sento la sua presenza anche quando perdiamo. Abbiamo vissuto tante cose insieme e così facendo siamo riusciti a superare anche i momenti più negativi, non mi serve ovviamente un trofeo per pensare a mia figlia".
Quando hai capito che fosse fatta?
"Da allenatore bisogna sempre essere concentrati e sopportare la pressione, bisogna saper valutare cosa sta facendo la squadra con la calma necessaria. Sapevamo cosa fare. Adesso possiamo scatenarci, finalmente porteremo la Champions League a Parigi. Si tratta ora di festeggiare. Bisogna capire che nel calcio come nella vita a volte si vince e a volte si perde. Ho visto cosa hanno fatto i giocatori e lo staff dell'Inter, sono rimasti fermi a guardarci anche se faceva molto male. Questa è una cosa molto importante da insegnare ai ragazzi, che si vinca o che si perda bisogna avere rispetto dei rivali. Per questo voglio congratularmi con loro".
Pensi al Mondiale che partirà a breve?
"Sarà una competizione incredibile, sarà la prima volta in questa nuova veste. Sarà importante vincere il titolo, si incontreranno le più forti del mondo. Vogliamo finire in bellezza, sarebbe la ciliegina sulla torta".
Che emozioni hai vissuto durante la partita?
"Il secondo gol ha cambiato le carte in tavola. I ragazzi sono stati tutti bravissimi, non voglio mancare di rispetto a nessuno. Siamo giunti in finale grazie a tutti e abbiamo vinto, mostrando quanto sia eccezionale il gruppo. Tutti parlano del Pallone d'Oro, io lo darei a Dembélé. Se pensiamo a come abbiamo difeso, è stato un vero leader in campo. Tornava sempre dietro, dando una mano clamorosa. Merita questo trofeo".
Cosa hai pensato dopo il quinto gol?
"L'avvio è stato eccezionale. Abbiamo segnato subito, siamo andati sul 2-0 e quello ha condizionato la partita. Una volta fatto il terzo si è aperto il campo e abbiamo sfruttato altre occasioni. Abbiamo cercato di ripetere quanto fatto più volte durante la stagione, giocando sempre a viso aperto, mantenendo un livello alto".
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