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Roma, Gasperini: “Pressione? Tutti mi mettono in guardia. Rispetto all’Inter…”

Gasperini Roma
Le parole del nuovo allenatore giallorosso nella conferenza stampa di presentazione oggi a Trigoria
Daniele Vitiello Redattore/inviato 

Gian Piero Gasperini, nuovo allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa oggi per la prima volta. Queste le sue considerazioni: "Ho parlato con Ranieri, mi ha spiegato tutto quello che è successo in questi anni. I Friedkin hanno entusiasmo per la Roma, non so se traspare, ma ci spendono tanto tempo e sono ambiziosi. Hanno individuato in me la possibilità di costruire qualcosa, ci siamo confrontati e sappiamo le difficolta sul mercato. La proprietà è forte, vuole investire in maniera sostenibile e riportare la Roma in alto".

La pressione di Roma?

"Tutti mi mettete in guarda, ma la pressione è anche forza. Vedo entusiasmo e voglia di raggiungere gli obiettivi. Tutto va incanalato nel modo migliore, se negli ultimi anni si hanno avuto delle difficoltà va corretto per rendere la Roma più competitiva. Se il Napoli ha vinto lo scudetto e il PSG è salito sul tetto d'Europa vuol dire che i risultati si possono fare. Per farli serve costruire nel modo giusto. Anche voi volete il meglio della Roma, se riusciamo a farlo siamo più forti".

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Bisogna creare un feeling con i tifosi?

"C'è sempre stato, quel che conta sono i risultato. Dobbiamo porci l'idea di poter fare qualcosa di giusto, alzare il livello. Se parto da quanto fatto da parte di Claudio è stato straordinario, lui ha dimostrato che la squadra è fondamentale al di là dei singoli. Questo è un valore da cui ripartire e mantenere per ottenere il meglio. Il programma da qui a 10 anni non si possono fare, bisogna essere concreti. Si parte da un punto, per far crescere la squadra. Il resto viene di conseguenza".

Quale caratteristiche cercate sul mercato?

"I giocatori spesso vanno costruiti in casa, prendendo profili emergenti per farli crescere. Per essere una squadra d'alto livello serve che siano calciatori internazionali, di spessore e di valore. Questo è il programma, anche con giocatori ad oggi emergenti. Penso a Mancini e Cristante, oggi sono internazionali. Questi ragazzi devono avere l'obiettivo di fare la stagione migliore possibile. Non è il momento di accontentarsi, anche se hai 22 o 30 anni. Questo deve essere lo spirito. Parto da una base forte, grazie a Claudio. Con lui c'è stato un cambio di risultati e di prestazioni. Non è sufficiente difendere le posizioni".

Cosa si aspetta da questa stagione?

"Il massimo sarebbe la qualificazione in Champions, per lo scudetto è presto. Voglio rendere la squadra più forte, con giocatori internazionali e con un nocciolo duro nel gruppo. Questo ci porterà a trattare giocatori in futuro che ora non possiamo permetterci. Ora mi auspico questo, con una base solida nel gruppo, con giocatori anche giovani. Questa può essere la forza".

Cosa è cambiato rispetto all'esperienza all'Inter?

"Devo dare segnali importanti per prendere la gente e portarla dalla tua parte, dare un'identità. Questa è l'ambizione più grossa, la sinergia tra squadra e tifo. Solo così superi le difficoltà, il campionato è tosto con squadre emergenti e in rialzo. C'è una corsa alla Champions per creare un gap con le rivali. Quando entri in una piazza come Roma serve farlo forte: con una squadra che ti segue e un ambiente forte. Solo così migliori".

Ti ha cercato anche la Juventus?

"Sì, ma ho avuto la sensazione che questa fosse la strada giusta, al di là di tutti i rischi che continuamente mi vengono elencati. Ho pensato che per la mia carriera e per il mio modo di esprimermi e fare calcio, oltre che per la possibilità di incidere, doveva e poteva essere la situazione giusta. Ho ragionato su questo, è quello di cui ho bisogno. Sono convinto di aver fatto la scelta giusta".