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Spalletti: “Gravina mi ha esonerato, prendo atto! Tanti giocatori logorati da fine stagione”
Intervenuto in conferenza stampa, Luciano Spalletti, ct della Nazionale, ha confermato il suo addio alla panchina azzurra dopo domani sera: "Ieri sera col presidente siamo stati lì un bel po', siamo sempre in contatto: mi ha comunicato che sarò sollevato dall'incarico di ct. A me è dispiaciuto, poi visto il rapporto che abbiamo non avevo nessuna intenzione di mollare: io, soprattutto quando le cose non vanno bene, avrei preferito rimanere al mio posto e continuare a fare il mio lavoro.
Sono stato abituato così. Però poi esonero è quindi ne prendo atto: io questo ruolo l'ho interpretato sempre come servizio alla patria e quindi voglio agevolare in ogni modo il futuro della Nazionale, è giusto non essere invidiosi e gelosi. Farò la risoluzione del contratto: fino a domani sera sono lì a fare l'allenatore, riscuoto fino a domani e poi non riscuoto più, è giusto così. Ho ribadito anche a lui che i giocatori sono forti, ma visto che i risultati sono questi io devo assumermi le responsabilità che ho: io ho dalla federazione ho ricevuto tutto il supporto per le mie decisioni e io avrei continuato per questa strada qui.
Vincere e convincere domani sarebbe importante per aprire nel miglior modo possibile il ciclo a chi verrà a sostituirmi, poi io amo questa maglia e questo lavoro e i calciatori che ho allenato: domani chiederò di dimostrare quello che mi sono sempre aspettato ma che non sono riuscito a far esprimere il meglio da loro stessi perché ne ho visti tanti sottotono. Sarei andato avanti con questo gruppo, poi prendi un'imbarcata del genere... C'è la valutazione da fare su come siamo arrivati a queste partite, sicuramente col fiato lungo. Abbiamo tanti giocatori che sono arrivati logorati da questa stagione, siamo arrivati con il fiato lungo. Le partite si vincono con il gioco, non con il nome, il taglio di capelli e le segate che a volte si dicono. Anche la Moldova ha 3-4 giocatori di livello internazionale, c'hanno roba.
Se non ho trovato feeling ditemi nomi e cognomi, perché io l'ho trovato con tutti. C'è da lavorare sull'appartenenza e sulla gioia nel giocare con la Nazionale. Io sono andato sempre verso gli abbracci e comprendere tante cose. Dopo l'Europeo ho cercato di essere meno ossessivo e più 'amico' verso i giocatori. Non voglio chiudere con la figura dell'altra sera, ma con una bella partita. Ai ragazzi ho sempre detto che loro sono gli uomini giusti per andare al Mondiale. Ci sono state delle complicazioni, ora mi aspetto una presa di coscienza e mostrare che continuano ad essere gli uomini giusti.
I club? Quando ho parlato coi dirigenti che conosco ho sempre avuto il massimo della disponibilità e della comprensione. Non ricordo di avere avuto problemi particolari. Dal mio punto di vista ho pensato di non fare troppo male e quindi avendo precauzione a liberare chi non era in condizione di giocare. Se uno ha un problema viene, si guarda e si ascolta il medico. Se poi uno lo usa come escamotage per non venire in Nazionale, sarebbe bene non venisse più in Azzurro. Ma ci si fida e si creano rapporti di fiducia che sono fondamentali".
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