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St.Gilloise, Hubert: “Serve realismo: Inter a un livello troppo alto per noi. Il rigore…”

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Le parole dell'allenatore belga in conferenza stampa al triplice fischio del match con l'Inter
Daniele Vitiello
Daniele Vitiello Redattore/inviato 

David Hubert non ha trovato l'impresa che cercava all'esordio in panchina in Champions League. L'allenatore del Saint-Gilloise ha parlato in conferenza stampa dopo il poker subito dall'Inter. Qui le sue considerazioni, raccolte dall'inviato di Fcinter1908.it:

"Queste sono gare di altissimo livello, mettono alla prova tutti i giocatori. E' una lezione tosta, dura, ma questo divario è la realtà. Il piano gara del primo tempo è stato molto dispendioso, abbiamo messo qualità, ma dovevamo rimanere compatti poi. Bisogna anche essere più concreti sotto porta. C'è un percorso da fare, bisogna essere realisti. E' una batosta importante per noi: era già dura dopo il primo tempo, ma è peggiorata nella ripresa. Il rigore ci ha tagliato definitivamente le gambe. All'intervallo pensavo potessimo fare ancora qualcosa, ma lì siamo usciti definitivamente dalla partita. Per 40' abbiamo comunque giocato alla pari con l'Inter. Loro nel primo quarto d'ora erano in difficoltà".

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Cosa fare ora?

"Dobbiamo crescere. I giocatori sono molto delusi, ma è la realtà di questo livello. In Champions League ogni momento è importante, va presa come un insegnamento. Abbiamo comunque avuto occasioni contro l'Inter. Chi ha sbagliato gol ora starà rosicando. Le cose comunque non migliorano semplicemente se schiocchi le dita. Bisogna tutti migliorare, ma attraverso un percorso".

L'Inter era uno step troppo alto?

"Abbiamo avuto delle ottime opportunità, abbiamo giocato anche alla pari all'inizio. I gol loro nel primo tempo hanno fatto la differenza. Siamo molto forti sui calci piazzati, ma abbiamo subito gol proprio in quel modo. Questo ti butta giù. Sul secondo gol potevamo magari fare un fallo per interrompere la loro azione, mancavano trenta secondi, in quella situazione si poteva sicuramente fare meglio".

Come hai vissuto la prima panchina in Champions?

"L'emozione ovviamente c'era, ma quando inizia la gara rimani nel presente. Devi aiutare i giocatori ad affrontare la sfida, per cui pensi solo a quello. Poi il test con l'avversario ti fa capire a che livello sei. E l'Inter è sicuramente a un livello superiore, il processo è in divenire. Non ci sono segreti: gli errori si pagano in contanti. Non immagini di perdere così alla prima di Champions, ma questo ti fa stare con i piedi per terra. Non siamo qui solo per partecipare, lo dico anche ai giocatori. Quando sei in Champions, vuoi essere competitivo. Devi cercare ogni volta un piano partita che ti renda competitivo".

Cosa ti ha colpito dell'Inter?

"L'unica impressione che ho avuto è la qualità dell'Inter. Giocano al massimo livello nella massima competizione. Noi abbiamo cercato di difenderci, ma siamo stati bravi quando ci hanno dato spazi. Peccato per il gol mancato all'inizio. Sono riusciti a sventare 2-3 occasioni, ma sono impressionanti davvero. In mezzo potevamo contrastarli di più, per loro è diventato troppo facile negli ultimi 50'".