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Gds – Inter, il ruolo di riserva di Eriksen non può durare. E a fine partita il danese ha…

Il danese non perde tempo: vuole entrare al più presto negli schemi

Marco Astori

"Quando ormai sono le undici passate, e anche l’ultimo tifoso interista è uscito da San Siro, in mezzo al campo del Meazza Eriksen è alle prese con gli scatti sui trenta metri". Apre così La Gazzetta dello Sport, nella sua edizione odierna, il focus dedicato a Christian Eriksen. Con il passare delle gare, il danese sta acquistando forma ed importanza: "Non c’è solo lui, chiaro, a partire ad ogni fischio del preparatore Pintus: ci sono i panchinari, c’è l’altro subentrante Sanchez. D’Ambrosio, entrato 20’ prima del danese, no. Christian sì. Sono i programmi, a cui non si deroga nemmeno per le stelle. Ma è anche la voglia di non perdere altro tempo. Ogni occasione è buona per allenarlo, ogni seduta lo deve far entrare un po’ di più in questa Inter. Perché mica può durare, questo ruolo da “riserva”.

Ieri in quella mezz’ora scarsa le cose sono sembrate chiare. Eriksen ha qualcosa in più, può dare di più, può far salire un altro gradino a questa squadra. Non serviva certo una sconfitta contro il Napoli per scoprirlo, ma i giocatori vanno sempre visti nei nuovi ambienti, nelle nuove situazioni.

In quei 23’ più recupero mette insieme due tiri pericolosi, due lanci riusciti, due cross a destinazione, una palla illuminante per Sanchez, di quelle che possono mettere a sedere una difesa: non è questo il caso, Alexis non riesce a tirare, ma si intravede quella potenzialità di aprire scatole che serve maledettamente, quando non funzionano le spallate di Lukaku e le incornate del Toro Lautaro. Poi certo, va trovato un modo per non rendere il terzetto di mezzo bello con la palla ma in balia delle onde senza.

In questo serve l’impegno di Christian, servono i fischi di Pintus. La voglia sembra esserci, la si è vista anche in campo su un paio di pressing immediati sugli avversari: il pubblico ha notato altro, Conte avrà preso nota di quello. Ma non si tratta nemmeno di cambiarlo, il giocatore: con Pochettino anche da trequartista tornava a centrocampo a toccare tanti palloni. E a strapparli agli altri, in certe occasioni. Non serve cambiarlo: basta inserirlo. Non è un momento facile per farlo, con la fisicità della Lazio che incombe. Ma Conte ci proverà presto".

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