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TS – Inter, obiettivo Supercoppa… da favorita: perché la Juve ora può aspettare

Inter Juventus Allegri Inzaghi
Focus esclusivamente sulla Supercoppa Italiana per l’Inter: il duello scudetto con la Juventus per ora può attendere
Alessandro Cosattini Redattore 
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Focus esclusivamente sulla Supercoppa Italiana per l’Inter. Un obiettivo per volta e adesso in Arabia Saudita è il momento di pensare al primo trofeo in palio per la nuova stagione. La squadra di Simone Inzaghi per qualche giorno non penserà alla sfida scudetto contro la Juventus, ma solo al trofeo in palio a Riyad. Ne parla così Tuttosport, in vista anche del derby d’Italia in programma il 4 febbraio a San Siro.

La Juventus può aspettare. È il pensiero - probabilmente non stupendo, piuttosto apprensivo - della lotta scudetto con i bianconeri il pericolo maggiore che l’Inter incrocerà questa sera all’Al Awwal Park Stadium di Riad dove alle 20 italiane affronterà la Lazio nella seconda semifinale di questa nuova formula della Supercoppa italiana. L’Inter, soprattutto Simone Inzaghi, vogliono vincere e puntare alla terza Supercoppa consecutiva - traguardo riuscito solamente a un club nella storia del trofeo, il Milan di Fabio Capello fra il 1992 e il 1994 -, ma è difficile escludere che la testa di molti nerazzurri non sia alla lunga sfida scudetto che la squadra sta disputando e dovrà continuare a giocare con la Juventus. I bianconeri, per altro, sfruttando l’impegno in Arabia Saudita dei rivali, domenica sera a Lecce in caso di successo si porterebbero in testa alla classifica di Serie A e potrebbero così arrivare allo scontro diretto del 4 febbraio con almeno un punto di vantaggio su Lautaro e compagni. Anche perché a fine gennaio la Juve ospiterà l’Empoli, mentre l’Inter andrà a Firenze. Insomma, c’è la Supercoppa - e ieri sia Inzaghi che Mkhitaryan hanno focalizzato la loro attenzione su questo impegno -, ma lo scudetto rimane l’ossessione della stagione.


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La - seconda - stella polare da inseguire fino a fine maggio. Non sarà una partita banale. Anzi, anche se non lo si dice pubblicamente, in casa Inter considerano quella con la Lazio, in grande forma, una sorta di finale anticipata. Essendo poi una rivale non banale per Inzaghi, ecco spiegato perché il tecnico questa sera schiererà la migliore formazione possibile, rimandando il turnover per qualche titolare affaticato all’eventuale finale di lunedì. Ma prima bisogna vincere con la Lazio e in questo trofeo l’Inter non c’è mai riuscita, perdendo le finali del 2000 (4-3 per i biancocelesti) e 2009 (2-1). Inzaghi, però, sa come si fa, avendo già raccolto ben quattro Supercoppe italiane nella sua carriera da allenatore. Vincendo anche questa edizione, diventerebbe il primatista di tutti i tempi allungando su Capello e Lippi, a quattro come lui. Per altro Inzaghi la sua seconda Supercoppa il 22 dicembre 2019 l’ha conquistata proprio a Riad contro Maurizio Sarri. Allora Simone era sulla panchina della Lazio, Sarri su quella della Juventus e finì 3-1 per i biancocelesti. 

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Anche per questi motivi, l'Inter questa sera parte da favorita, come sottolineato pure da Sarri. Inzaghi è riuscito a migliorare il suo bilancio contro l'avversario odierno grazie al 2-0 con cui l'Inter ha sbancato l'Olimpico lo scorso 17 dicembre; altrimenti le sfide fra i due allenatori erano in perfetto equilibrio: due successi per Sarri a Roma, altrettanti per Inzaghi a Milano. In generale, però, il tecnico toscano è in leggero vantaggio: 6 vittorie a 5 (più un pareggio). Dunque, finora, cinque gare per Inzaghi da allenatore dell'Inter contro la Lazio, cinque delle 136 fin qui disputate dal tecnico piacentino sulla panchina nerazzurra. L'ultima sabato scorso a Monza è servita a Inzaghi per diventare il sesto allenatore nerazzurro di tutti i tempi per presenze, superando le 135 panchine di Alfredo Foni. Ora Simone - contratto fino al 2025, ma inevitabilmente legato all'esito di questo campionato - ha davanti solo i mostri sacri della storia dell'Inter: Eugenio Bersellini a 207, Arpad Weisz a 212, Giovanni Trapattoni a 232, Roberto Mancini a 303 ed Helenio Herrera a 366. Ma adesso c'è la Supercoppa italiana a cui pensare: non a loro e neanche... alla Juventus”, si legge.

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