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L’Inter si fa credere morta e poi risorge. In campo con gli occhi di Conte e fa un esorcismo al Milan

Dopo un brutto primo tempo dove va sotto di due gol col Milan, l'Inter si riprende e ribalta le sorti del derby di Milano

Andrea Della Sala

Vittoria rocambolesca per l'Inter che subisce nel primo tempo e poi risorge nel secondo. Sotto di due gol, la squadra di Conte ne fa 4 nella seconda frazione e si prende derby e vetta in Serie A.

"Nella notte degli Oscar non esisteva modo più hollywoodiano per agganciare la Juve in testa: l’Inter si fa credere morta per un tempo, uccisa dall’ex amico Ibra (gol e assist), poi risorge e ne fa 4 al Milan. Al confronto, le missioni di Tom Cruise annoiano. Era dall’anno del Triplete che l’Inter non stava in testa alla 23a. Allora aveva 53 punti, ora uno in più. Hollywoodiano anche il campionato che racchiude le prime tre in un solo punto, come non accadeva dal 2001-2002. Domenica ci sarà Lazio-Inter, l’1 marzo Juve-Inter. Ci divertiremo", si legge su La Gazzetta dello Sport.

"Non è stata una partita a due tempi, ma un derby a due vite. Nella prima, il Milan ha dato spettacolo e Ibrahimovic ha fatto Dio, come dice lui: assist, gol, poi ha allargato le braccia e ha raccolto l’umanità imperfetta dei compagni. È parso inarrivabile, come la Madonnina. Forte della sua presenza, tutto il Milan è parso trasfigurato e ha giocato benissimo. Mai così bello, sicuro e coraggioso. Tutti: Rebic, Theo, Calha… Poi ha pagato lo sforzo e dalle prime crepe sono uscite antiche paure. È imploso di brutto. Ma ora, medicate le ferite, deve imporsi uno sforzo mentale per convincersi che giocando di squadra, come nel primo tempo, arriverà in Europa. Nella prima vita l’Inter forse è stata tradita dai 19 punti di vantaggio sul Milan e dalla Juve lì, a portata di mano. Tutto sembrava troppo facile, quasi scritto. E ha giocato con una leggerezza mai vista. Nella seconda vita, è rientrata in campo con gli occhi di Conte e ha praticato un esorcismo spettacolare: 4 gol al Diavolo. Barella sembrava spiritato. Non è solo la vetta ritrovata a caricare l’Inter. C’è anche la consapevolezza che presto potrà innestare il miglior Eriksen, annunciato ieri da una magia da fermo, che Sanchez è sempre più utile e che intanto torna Lautaro. L’Inter è prima e può crescere ancora tanto. Ha un’empatia d’ambiente superiore alla Juve e una panca più ricca della Lazio", aggiunge il quotidiano.

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