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GdS – Inter, trappola Bologna: “Inzaghi ragiona su due fronti, i numeri dicono che…”

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La Gazzetta dello Sport presenta Bologna-Inter, match in programma sabato alle ore 18: Inzaghi ragiona su due fronti
Alessandro Cosattini Redattore 

La Gazzetta dello Sport presenta Bologna-Inter, match in programma sabato alle ore 18. Focus in particolare sui recenti precedenti tra le due formazioni e sulle parole di ieri in conferenza di Thiago Motta in vista della sfida contro la squadra di Inzaghi.

"La trappola rossoblù è lì, talmente evidente che forse non andrebbe nemmeno definita così. Perché contro il Bologna l’Inter ha uno storico recente che grida vendetta e quando c’è in campo la squadra di Motta si divertono i suoi tifosi ma non gli avversari. Il tutto senza dimenticare che quattro giorni dopo la sfida di domani al Dall’Ara l’Inter a Madrid si giocherà i quarti di Champions in un Metropolitano rovente.


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Inzaghi ragiona su due fronti

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Inzaghi insomma non corre il rischio di sottovalutare l’impegno, ma deve ragionare su due fronti e soprattutto trovare le contromosse per evitare la terza beffa in altrettanti incroci stagionali contro il Bologna. Per limitare Zirkzee, indemoniato in entrambi gli episodi precedenti e da limitare con uno sforzo collettivo che deve partire dalle mezzali - l’olandese ama partire da dietro - e arrivare ai braccetti e al perno centrale, attento però anche a non svuotare l’area per l’inserimento dei vari Ferguson, Fabbian e Orsolini. Ma per arginare un meccanismo simile a quello nerazzurro che non dà punti di riferimento si proverà anche a spegnere le fonti di gioco: Freuler e Calafiori. Ma soprattutto saranno vietati quei cali di tensione che hanno portato a due rimonte in cui i ragazzi di Inzaghi erano parsi quelli fragili di un anno fa. Ora la nuova maturità ribadita in questo 2024 immacolato va sbattuta in faccia all’unica squadra (col Sassuolo) non ancora battuta in stagione.

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Che Bologna in casa

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Il Bologna non perde in casa da 13 giornate (11 vittorie e 2 pareggi: l’ultimo ko fu col Milan alla… prima di campionato) e non esce mai dalle partite: il suo gioco fatto di interscambi, in cui tutti fanno tutto, in cui Calafiori (per esempio) è centrale difensivo e anche regista o nel quale Ferguson lavora ad ogni latitudine e fa anche (6) gol, beh, completa il dipinto mottiano. Confonde. Resiste. Invade. Colpisce. Molte volte il Bologna usa frustrare gli avversari (li fa scatenare) per poi colpire con freddezza. Perché la freddezza nel continuare a giocare (nelle ultime gare secondo un 4-1-4-1) non è mai venuta meno: ed è la grande forza. L’Inter ha fatto 66 punti nei primi tempi, il Bologna ne ha agguantati 15 (come il Napoli) da situazioni di svantaggio. «Un dato impressionante quello dell’Inter – dice Motta -: dopo un quarto d’ora della gara di campionato eravamo sotto di due gol e pareva impossibile tornare in corsa, però il calcio è così: è capitato il rigore su Ferguson e da lì non abbiamo più smesso di giocare». Quel pomeriggio (2-2 il 7 ottobre) ci fu la “perla” di Zirkzee davanti a quattro uomini ma nemmeno in Coppa Italia (20 dicembre) il Bologna ha mai perso la testa: da 1-0 a 1-2 al 116’ con Ndoye e allegata esultanza di Motta che si inginocchia davanti al giocatore svizzero esultante. «Se dovesse ricapitare – sorride Thiago, miglior allenatore di febbraio per la Lega Serie A - sarei felice di rifarlo, è stato un momento fantastico. Il rumore dei nemici? É un qualcosa di normale ma la cosa più interessante è che arrivano o non arrivano, beh, noi rimaniamo gli stessi».

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Trappola per l'Inter

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La storia di un Bologna che diventa una Trappola per l’Inter – senza tornare allo spareggio scudetto vinto dai rossoblù nel ’64 – negli ultimi anni si snoda già fino a due anni fa: quell’errore di Radu (27 aprile 2022) spianò la strada a Sansone e a una vittoria impensabile in quel famoso recupero al Dall’Ara. L’anno scorso, sempre a Bologna, fu Orsolini a piegare i nerazzurri e così quest’anno il “ciclo” si è ripetuto: ad ottobre a San Siro (2-2) e a dicembre con l’estromissione dalla Coppa Italia dei nerazzurri e, appunto, quel gol di Ndoye che ha seguito quello di Beukema dell’1-1, sempre a San Siro. Il Bologna, in pratica, è ancora imbattuto contro l’Inter e lo ha fatto resistendo alle ripartenze degli inzaghiani, corpi stretti, resilienti e ripartenti, giocando sul non perdere mai testa e filo del gioco. «Tutte le squadre hanno dei punti deboli, la perfezione non esiste, poi ci sono quelle come l’Inter che ne hanno meno – dice Thiago -. Noi dobbiamo solo pensare a fare il nostro gioco». Fatto di interscambi appunto, partendo da Zirkzee che è il “nove e mezzo” conclamato di questa stagione, un giochista che fa il numero 10 ma che contempla la visione della porta come un vero Numero 9 («Dovrei fare più gol e quando non segno – ha detto Joshua a Dazn – mi arrabbio»): è lui che fa girare, assieme a Freuler davanti alla difesa, tutto il Luna-Park. Alla fine, il Bologna vuole piazzare la terza trappola: una squadra non costruita per la Champions ma che in zona-Champions ci sta vivendo da quarta solitaria. «Il Bologna di oggi è dove merita» sentenzia Thiago", si legge.

(Fonte: La Gazzetta dello Sport)

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