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La top 11 di Materazzi: “Solo ex Inter a eccezione di uno. Ibra? Ci sarà un motivo se…”

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Nel nuovo numero di Sportweek, l'ex difensore nerazzurro mette in campo la sua top 11

Gianni Pampinella

Nel nuovo numero di Sportweek, Marco Materazzi mette in campo la sua top 11. Una squadra composta praticamente soltanto da ex Inter a eccezione di Francesco Totti.

Julio Cesar: "Quando lui arrivò all’Inter io ero molto legato a Toldo, ma feci da tutor al brasiliano e siamo diventati amici".

Maicon: "Un treno sulla fascia destra. Non so neanche io come facesse ad andare avanti e indietro per tutta la partita".

Cannavaro: "Avrei potuto scegliere Cordoba, col quale all’Inter ho vinto di più, ma con Fabio ho conquistato un Mondiale ed è forse quello al fianco del quale ho preso meno gol in tutta la carriera. Anzi, tra noi scommettevamo a ogni partita sull’uscire dal campo con la porta inviolata".

Samuel: "Faceva onore al suo soprannome, il Muro, come calciatore e come uomo: solido in campo e muto fuori. Un muro, appunto. Duro, impenetrabile. In campo menava e se un attaccante gli andava contro muso a muso per protestare, manco rispondeva. Non gli dava soddisfazione".

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Chivu: "Io, lui e Stankovic: tre zingari. Con Cristian bastava uno sguardo per capirci. Scherzavamo gli avversari. Una volta, contro la Lazio, Pandev rimbalzò tra me e lui per tutta la partita. «Guarda che mi hai fatto!», si lamentò con me a fine primo tempo per un calcione che aveva preso. Neanche si era accorto che non glielo avevo rifilato io, ma Chivu".

Zanetti: "Non siamo mai stati legatissimi, ma ogni volta che ho avuto bisogno del Capitano, lui c’era".

Stankovic: "Siamo stati insieme in camera per 5-6 anni. Tutti i miei trofei all’Inter li ho vinti con lui. Neanche sapeva quanto fosse forte".

Totti: "Mi fa sempre sorridere. Non so se sia più forte o simpatico".

Ronaldo: "Maradona, Messi...Ma io non ho mai visto uno forte come lui. Per esplosività e talento naturale, un mix tra Cristiano e Messi".

Milito: "Facendo doppietta al Bayern nella finale di Champions del 2010, Diego ha permesso a Materazzi di mettere la ciliegina sulla torta della sua carriera".

Eto'o: "Se non fosse venuto all’Inter, non avremmo mai vinto la Champions. Prima di lui c’era Ibra: ha giocato in tutti i club più importanti e non ha mai vinto la coppa. Un motivo ci sarà".

Mourinho: "Quando arrivò, qualcuno pronosticò: Materazzi va via. Lui mi fermò il primo giorno e disse: 'Tu resti qua'".

(Sportweek)

 

 

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