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Lukaku logora chi non ce l’ha. Nel visibile e nell’invisibile: è il simbolo dell’Inter

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Di lui Conte non può fare a meno anche perché tutte le volte che è tornato da una pausa ha fatto centro

Eva A. Provenzano

Serve una vittoria e Conte non ha fatto, alla vigilia della gara con il Bologna, troppi giri di parole sul lavoro richiesto ai suoi uomini. "Zitti e pedalare". Sembra un vecchio adagio, ma è solo la verità. Il mister sa benissimo che la squadra entrerà oggi nella fase cruciale del campionato. Non si può sbagliare nulla e serve restare concentrati sul proprio cammino.

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Per questo si affiderà ai suoi guerrieri più noti, come Lukaku. Del belga parla La Gazzetta dello Sport e spiega che lui è simbolo del potere nerazzurro. E il potere logora chi non ce l'ha. Vengono per questo citate le due dirette concorrenti della squadra interista. La Juve che al belga è andato vicino e potrebbe essere chiesta come sarebbe stata la storia con lui là davanti. Il Milan poi che dopo la sera della rissa con Ibra nel derby di Coppa Italia ha perso nei confronti della squadra di Conte almeno otto punti.

"Lukaku ha logorato chi lo avrebbe voluto a Sanremo, chi lo ha ceduto e ora si mangia le mani perché così forte non l’ha mai visto, i difensori che non riescono a marcarlo, gli allenatori che cambiano l’atteggiamento della propria squadra, pur di trovare il modo di controbatterlo. Logora pure il pensiero di Mihajlovic", si legge sul quotidiano sportivo.

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Il belga è il simbolo di Conte proprio perché, tenendo fede alla filosofia dell'allenatore, "Romelu fa e non spiega". Fa l'invisibile e il visibile. I gol, ma pure tutto il resto. E ovviamente stasera, nonostante sia stato in Nazionale, sarà lui il titolare della gara contro il Bologna. Dopo le sette pause in campionato, da quando è arrivato a Milano, è sempre partito titolare e in sei gare su sette dopo una pausa ha segnato almeno un gol, ma ne ha segnate nove in realtà dopo tutti i suoi rientri alla Pinetina. Lukaku gioca dal primo minuto e di dubbi non ce ne sono. Proprio perché non fa solo i gol ma dà un "peso strategico e psicologico a tutta l'Inter".

Nel mirino le venti reti per la seconda stagione consecutiva. E vuole provare a battere il record personale di 25 gol in stagione, magari mettendo nel mirino anche il titolo di capocannoniere all'inseguimento di Cristiano Ronaldo.

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