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Bilancio, l’Inter perde molto meno di altre: Suning vuole auto-sostenibilità, piano chiaro

La proprietà cinese ha una strategia ben definita per il sostentamento del club nerazzurro

Fabio Alampi

La crisi economica dovuta alla pandemia di coronavirus costringerà anche le società calcistiche a rivedere le proprie strategie, Inter compresa: i nerazzurri, su input di Suning, dovranno proseguire sulla strada dell'autofinanziamento. Come scrive Tuttosport, "Non potranno esserci correzioni di rotta fondate su massicci investimenti da parte di Suning. La direzione era già chiara prima dello scoppio dell'epidemia partita dalla Cina. A maggior ragione lo è adesso in questa fase nella quale la crisi economica, provocata dal Covid-19, morde in ogni settore dell'economia, calcio compreso".

AUTOFINANZIAMENTO - "La perdita attuale è decisamente inferiore rispetto a quelle di altri club italiani come Milan e Roma che hanno chiuso rispettivamente a -195 e -204 milioni. Ma è comunque tale da spingere la famiglia Zhang a chiedere al club nerazzurro di ricercare l'auto-sostenibilità".

SOGNO IMPOSSIBILE - "A fine luglio è stato necessario ricorrere ad altri 75 milioni di prestito obbligazionario con un incremento significativo del debito finanziario. Le ripercussioni calcistiche sono diventate evidenti con il chiarimento di Villa Bellini di fine agosto quando è stato spiegato ad Antonio Conte che sarebbero arrivati altri rinforzi solo di fronte a corrispondenti uscite. Impossibile quindi regalare Kanté all'allenatore salentino. E si proseguirà così".

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PIANO PER IL FUTURO - "Questa strategia, che ha l'obiettivo di "generare diverse fonti di ricavi e maggiore redditività", ha come pilastri "la costruzione di un marchio globale, lo sfruttamento dei new media e l'adozione di un piano commerciale internazionale'. Rientra in questo approccio il tentativo di sfruttamento sempre più massiccio del marchio nerazzurro in Cina con la vendita nei negozi Suning di prodotti con il logo del produttore insieme a quello dell'Inter. E soprattutto la ricerca di un nuovo sponsor principale da 30 milioni all'anno al posto di Pirelli".

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