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Veron: “Serie A? Vince la Juve, ma l’Inter c’è. Una cosa non mi spiego di Moratti. Lautaro…”

L'ex giocatore nerazzurro ha parlato del campionato italiano, dell'ex presidente nerazzurro e si è espresso anche su Lautaro Martinez

Eva A. Provenzano

L'ex giocatore dell'Inter, Juan Sebastian Veron ha parlato con La Gazzetta dello Sport di calcio italiano. «Finalmente la Serie A è di nuovo divertente. Da troppi anni la Juve giocava in pratica da sola, ora invece ci sono squadre che stanno migliorando e il campionato è più attraente», ha esordito. «Credo vincerà di nuovo la Juve. E' più avanti e abituata a vincere. Inter e Lazio sono messe benissimo e hanno grande entusiasmo per reggere fino alla fine ma non possono sbagliare nulla, devono andare sempre a mille». 

L'Inter ci ha messo diverso tempo a tornare e questa è l'opinione del giocatore in merito: «Accade sempre così nei club con una grande figura, un uomo carismatico, riconosciuto da tutti. Quando va via, si fa fatica ad allontanarsene, a cambiare modo di ragionare, non è semplice costruire subito un altro modello, un’altra realtà competitiva. Mi riferisco a Massimo Moratti. ma è stato così anche altrove. Penso al Milan, con Berlusconi. E al Manchester, dopo Ferguson».

«La Lazio? Ha il cuore della rosa intanto e Inzaghi un top tecnico, non me l'aspettavo ma lui ha studiato, non ha improvvisato nulla. Conte? Né lui né Simeone riempivano gli occhi in campo, erano essenziali, ragionavano in maniera complessiva. L'Inter di Conte è intensa come lui. Lautaro? Potrà andare dove vuole se vorrà. Ma deve far crescere costantemente sia l'uomo che il giocatore. Sta a lui decidere il percorso da fare ma ha potenzialità enormi», ha aggiunto.

Ora Veron è il presidente dell'Estudiantes: «Non ho mai sentito mio il ruolo dell'allenatore. Poi ho conosciuto Moratti io. È stato il più grande dirigente mai incontrato. Non l’ho mai sentito urlare o trattare male qualcuno. Secondo me, dopo aver parlato con i giocatori, poi in privato si chiudeva in un box e si sfogava, altrimenti non si spiega. Io non sono come lui, ai giocatori le cose le dico ma voglio far sentire la gente vicina al club come voleva lui».

L'ex centrocampista ha anche detto la sua su San Siro: «Dico che avere un impianto moderno è un elemento necessario per accrescere i ricavi, l’esempio è la Juve. San Siro è la storia, è un monumento. Ma in Italia c’è necessità di avere impianti proiettati al futuro, il paese ha il dovere di capirlo».

(Fonte: GdS)

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