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Biasin: “Conte-Marotta, così è cambiato il rapporto. E tutto nasce da un paradosso”

Il giornalista spiega come i nerazzurri sono tornati ad essere vincenti in un momento difficile per le vicende societarie

Eva A. Provenzano

Fabrizio Biasin, dalle colonne del quotidiano Libero, parla di come l'Inter è diventata vincente e della pace fatta tra i dirigenti e Conte. Per dirla con parole sue racconta di quando il tecnico e i dirigenti lavoravano allo stesso progetto con professionalità. "Ma non sarebbero mai andati a mangiare insieme una pizza", spiega. Ed erano ovviamente i tempi dello sfogo del mister sulla mancata protezione alla squadra da parte del club. Uno sfogo che era arrivato alla fine dello scorso campionato e che era stato simile anche in estate, dopo il secondo posto nella finale di EL.

L'incontro di Villa Bellini

È una tappa del viaggio. Da dove è ripartito. Conte non voleva andare avanti perché - spiega il giornalista - prima voleva avere legittime garanzie sul mercato. Ma le parti si chiarirono, venne messa da parte l'opzione Allegri e si decise di andare avanti insieme. "Con convinzione? Mica tanto - scrive Biasin - ma facciamoci una domanda. Come è stato possibile che da quella fase di scarsi risultati e frecciate si sia arrivati a questa fase di unità di intenti e rapporti che non sono più di sola facciata?".  

Il paradosso

Questa è la risposta che il giornalista ha dato nel suo articolo e viene spiegato con un paradosso. "Quello  di un club che, a gennaio, ha confessato al mondo intero tutte le sue debolezze (il problema gestionale della famiglia Zhang con relativo mercato bloccato) e, di fronte a queste rogne, invece di assistere inerme al fallimento del progetto, ha trovato la formula per fare andare tutti i pezzi al loro posto".

Lo ha fatto attraverso l'impegno dei calciatori che hanno messo lo scudetto davanti a tutto. Dei meriti di Oriali e Conte che li hanno convinti a lavorare da professionisti e che hanno fatto di necessità virtù e sono riusciti a fare un passo verso Eriksen e Perisic, diventati titolari importanti. Marotta e Ausilio hanno eretto una diga tra mondo esterno e squadra. "A quel punto si è completata l’opera: Conte è tornato a essere il tecnico che Marotta conosceva fin dai tempi della Juve (concreto, maniaco del lavoro, concentrato solo sui suoi giocatori), Marotta è tornato a essere il punto di riferimento di Conte, un dirigente con i controfiocchi e capace di tenere tutti tranquilli, pur se nella tormenta delle indiscrezioni e degli attacchi". 

La pizza

Questa la fotografia di quanto accaduto all'Inter negli ultimi mesi. Al momento si intravede quello che potrebbe accadere da qui fino a fine stagione. Non è ancora dato sapere quali saranno le scelte definitive di Suningrispetto alla cessione delle quote nerazzurre. Ma sicuramente in un periodo difficilissime il club ha dimostrato di essere solido. "Poche parole fuori dal campo, dieci partite vinte di fila in campionato, uno scudetto del quale è vietato parlare ma che viaggia spedito sulla strada che porta ad Appiano Gentile. In attesa di capire se si potrà tornare nei ristoranti da 100 euro (cit.), Conte e Marotta, oggi, mangiano volentieri la pizza assieme", conclude Biasin. 

(Fonte: Libero)

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