L’associazione Arbitri del neopresidente Zappi ha chiesto chiarimenti a Rocchi e si rimette alle conclusioni della Procura. Probabile un’inchiesta, e in caso di conferme Rocchi potrebbe rischiare il posto. Anche se la FIGC l’ha blindato con un contratto biennale prima delle elezioni Aia.
A quanto ricostruito dal Fatto, il supervisore è una presenza fissa a Lissone: ogni giornata, si posizionerebbe nel salottino centrale che comunica con tutte le salette VAR, separato soltanto da una porta di vetro trasparente. In questa stagione si sono alternati i vertici Can, Rocchi appunto, Gervasoni, Tonolini, Di Liberatore, Tommasi: tutte le partite di Serie A nelle mani di 5 persone.
La figura però non è codificata dai regolamenti, dove si parla solo di valutazione dei varisti. Soprattutto, non è prevista dal protocollo VAR, quindi in nessun caso può interferire. Dovrebbe limitarsi a dare un voto alla fine. Testimonianze interne confermano che soprattutto in passato, invasioni ci sarebbero state".
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