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Lautaro, secondo campionato maledetto: 7 giorni per dare un altro sapore alle lacrime

Daniele Vitiello Redattore/inviato 
L'argentino ieri è rimasto in panchina in attesa di aggiornamenti favorevoli da Napoli che non sono mai arrivati: tra una settimana può ribaltare la delusione con la gioia più grande

La sua espressione era quella di tutto l'ambiente nerazzurro. Il volto di Lautaro dopo Como-Inter è sintesi perfetta del malumore che genera il pensiero di aver lasciato andare uno scudetto decisamente alla portata. Si è anche commosso l'argentino, aveva gli occhi lucidi: certe sensazioni le porterà dentro per tutta la settimana nella speranza di regalare una gioia che possa cancellare tutto. A Monaco i nerazzurri si giocano il jolly che darebbe un sapore decisamente diverso alla stagione.

Si legge sulla Gazzetta dello Sport: "Lautaro ha perso il secondo scudetto all’ultima giornata. Da Bologna-Inter a Inter-Lazio. Sul cammino della banda Inzaghi c’è sempre stata una partita maledetta. L’errore di Radu e il rigore di Pedro, il gol di Arnautovic in rossoblù e il penalty causato da Bisseck. Dettagli che hanno pesato come macigni.

A fine partita Barella è stato il primo ad abbracciare i compagni: ha dato il cinque ad Acerbi, stretto il braccio intorno al collo di Correa - all'ultima con l'Inter - e non s'è accasciato a terra. Le lacrime di Lautaro, infine, hanno riassunto tutto, così come i dieci minuti di "colloquio" tra i tifosi e la squadra a fine partita, sotto la gradinate del Sinigaglia. Gli ultrà hanno accompagnato la squadra negli spogliatoi cantando "ce ne andiamo a Monaco". L'ultima fermata di una stagione infinita dove Lautaro e l'Inter tutta sperano in un altro tipo di lacrime".