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Ti sei buttato sulla comunicazione
"Sono sempre stato uno che voleva chiedere, imparare, capire. Cerco sempre di entrare nelle pieghe più profonde. Quando ascoltavo le partite vedevo che c'era margine. Il punto è prepararsi, preparare il racconto e poi dopo lasciarsi andare. Come i rapper".
Avete iniziato con Bobo Tv, ora Viva el Futbol. Com'è nata?
"È nata con l'amicizia che ha permesso in un momento drammatico come il Covid di stare in casa e creare interazioni, così la gente ha trovato compagnia e sollievo. È nata, cresciuta ed evoluta. Prima parte è caduta, è decaduta l'amicizia, non si vorrebbero vivere certi momenti, ma si è costretti ad accettarli. Non avrei mai interrotto neanche sotto tortura quel percorso, sono stato costretto e sono ripartita. Da una cosa triste è nata una benedizione. Ora siamo più seri e compatti e apre nuove strade e opportunità".
Come si gestisce Antonio?
"Quello che dice su allenatori e giocatori, noi lo viviamo anche in privato. Non fa prigionieri, ha un solo lato, io lo amo profondamente. Non cambiando se stesso, ascolta anche. Quello che si vede non è nulla rispetto a quello che condividiamo".
Come vivi le critiche?
"Sono grato per l'amore che arriva, che è incredibile. La gente per strada ti riconosce come punto di riferimento".
Inter del Triplete?
"Superiore".
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