Secondo il racconto di Danilo D’Antonio, il legame con Gianni è nato giorno dopo giorno, partendo da una comune passione: "Entrambi tifiamo Inter, così ho cominciato a coinvolgerlo portandogli il tablet per vedere le partite. Pian piano è tornato ad aprirsi, fino ad accettare la fisioterapia". Nel tempo, Gianni ha ritrovato la motivazione per uscire dalla carrozzina e partecipare alle attività di gruppo, riprendendosi fisicamente e moralmente.
A dar vita al sogno nerazzurro è stata una serie di contatti fra Mogliano, Salerno e Venezia. Danilo, che da ragazzo aveva giocato in alcune squadre campane, sapeva che un ex dirigente sportivo era amico del padre di Oristanio. Così ha chiesto di regalare un momento unico a Gianni. La risposta non si è fatta attendere: i due tifosi interisti hanno avuto la possibilità di vedere la partita da una postazione privilegiata e vicinissima ai loro beniamini.
"Siamo lieti di vedere nascere iniziative così belle nella nostra Rsa – ha dichiarato Giorgio Pavan, direttore del Gris – perché dimostrano la volontà comune di mettere la persona al centro, con i suoi desideri e le sue passioni". Una testimonianza di come il calcio, quando incontra la sensibilità di chi assiste ogni giorno gli ospiti di una casa di riposo, possa davvero aiutare qualcuno a rialzarsi e ricominciare a vivere.
(Fonte: Corriere del Veneto)
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