I colpevoli
—E, come accade sempre in questi casi, ferve il dibattito sulle cause profonde che hanno portato alla dolorosa eliminazione dei catalani. L’ex madridista Guti, seconda voce e opinionista piuttosto apprezzato, ha sottolineato come il «Barça abbia sempre giocato col fuoco, rendendosi protagonista di diverse rimonte nel corso della stagione» e che «non può finire sempre bene». C’è chi punta il dito contro i cambi di Flick, che tra gli altri, ha lanciato, negli ultimissimi scampoli dei tempi regolamentari, un Lewandowski mezzo azzoppato e un Araujo apparso a dir poco incerto in occasione delle reti di Acerbi e Frattesi. Bersagliato da critiche impietose, il centrale uruguaiano si è visto costretto a chiudere lo spazio riservato ai commenti nel suo profilo Instagram.
L'arbitro risponde
—Ha deciso, invece, di rispondere a viso aperto alle accuse dei vari Pedri, Iñigo Martinez, Flick e Laporta, l’arbitro Marciniak, accusato di «aver dato sempre ragione, nelle situazioni ambigue, ai nerazzurri» e, più in particolare, di non aver concesso un rigore per un fallo di mano di Acerbi, di aver spostato fuori area la caduta di Lamine e di non aver annullato il gol dello stesso Acerbi per un precedente fallo dell’assistman Dumfries su Gerard Martin. «Sono commenti ridicoli», taglia corto il fischietto polacco. «Non ho danneggiato nessuno. Il terzo gol dell’Inter è assolutamente valido». In Spagna, comunque, non mancano gli apprezzamenti per i rivali, ad iniziare da Yann Sommer. AS non ha esitato a definire la sostituzione di Onana con il portiere svizzero, «L’affare del secolo», mentre in Catalogna ricordano la profezia pronunciata da Guardiola, due anni fa, dopo la vittoria nella finalissima di Champions contro l'Inter: «Inzaghi tornerà in finale. È un allenatore incredibile»”, si legge.
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