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Boninsegna: “Inzaghi poco professionale. Trovo ingiusta una cosa. Chivu e la rosa…”
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Roberto Boninsegna commenta le rivelazione di Esteve Calzada relative alla trattativa tra l’Al Hilal e Simone Inzaghi. "Questa sull’accordo con Simone Inzaghi tirata fuori dagli arabi è una storia triste. Non da professionisti. Trovo ingiusto che il nostro allenatore alla vigilia di una partita così importante per il mondo nerazzurro avesse già un altro contratto, non è modo di comportarsi specialmente se il club tenuto all’oscuro di tutto si chiama Inter".
«Il dubbio c’è, ma nessuno può avere la certezza che sia andata così. Di sicuro tra professionisti ci si comporta diversamente, Inzaghi doveva almeno informare per tempo l’Inter della decisione presa. Sapere solo oggi che tutto era stato deciso nei giorni precedenti al match col Psg non è giusto».
«Ma è un dettaglio privo di peso, a mio parere. Conta che lui avesse raggiunto l’accordo e quindi a quel punto vincere o perdere la finale non aveva più alcuna importanza: se ne sarebbe andato in ogni caso».
«Offerta faraonica, senza dubbio e quindi nessuno si scandalizza che abbia accettato. Aggiungo che nel calcio moderno Inzaghi non è il primo e non sarà l’ultimo a definire un trasferimento ad altro club prima della fine della stagione. Ma questo è un altro discorso».
«Ci sono già in rosa ottimi giocatori, ci sono pure delle cose da sistemare sia sul piano tattico che delle individualità».
«Dal centrocampo: manca un regista. Inzaghi ha arretrato nel ruolo Calhanoglu, ricavandone a volte buone prestazioni ma alla distanza si è capito come l’allenatore si sia dovuto un po’ arrangiare, perché il turco ha mostrato dei limiti, nel ruolo».
«Sommer ha confermato di essere un portiere valido, ha fatto ottime parate e appare ancora integro. Inoltre Martinez sembra un vice affidabile, quindi confermiamoli. C’è da fare un innesto nel terzetto degli stopper, se restano tutti».
«La coppia è giusta, mi piacciono molto. E promettono di replicare il rendimento di questa stagione. Oltretutto la fascia da capitano ha ulteriormente responsabilizzato Lautaro che quando interviene pubblicamente lo fa da trascinatore».
«Penso a un giovane, magari uno che si è formato nel nostro vivaio e che adesso ha bisogno di maturare vivendo una stagione dietro due bomber di razza. Insomma serve uno bravo che si accontenti però di fare il terzo giocando spezzoni di partita. Con i 5 cambi c’è gloria per tutti».
(Gazzetta dello Sport)
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