I giocatori, soprattutto stranieri, specie in questa che è l'era dei social, hanno un ritorno di immagine con la Champions League che non è paragonabile al campionato italiano. Questa è la realtà: tranne che per la Premier, forse vale per tutti i campionati. Il ritorno della Champions è troppo più importante e questo influenza.
Non so se contro la Lazio i giocatori dell'Inter mentalmente non siano riusciti a dare il 100%, però il sospetto c'è. Perché col pensiero di giocare la finale di Champions League tra dieci giorni, il muscolo lo sforzi un pochino meno, non consciamente, ma qualche remora psicologica c'è. Non è un caso che l'Inter abbia giocato la migliore gara di queste ultime settimane col Torino con le riserve che erano più libere mentalmente. Ovvio che ci sia il pensiero al Paris, ed è uno dei motivi per i quali la zampata è mancata: pareggiare due volte una sfida nella quale ti giochi il titolo è indice di una scarsa applicazione mentale in quel momento e anche di una certa mancanza di tranquillità.
Non credo tanto alla fatica fisica, queste ultime giornate sono influenzate dallo sforzo mentale che richiede la Champions. L'occasione perduta è clamorosa, pur con tutti i meriti del Napoli".
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