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Quanto le hanno dato fastidio le frasi di Mou sulla presunta scorrettezza di Berardi?
—«Mi è dispiaciuto sentire certe parole da un grande allenatore. Per noi educazione e rispetto sono alla base di tutto e nessuno può insegnarci queste cose».
A proposito di Berardi, a gennaio ripartirà il tormentone?
—«Non lo vendo, glielo dico subito. A gennaio non vendo nessuno e, in base alle opportunità che si verranno a creare, vedremo come intervenire».
Non lo vende nemmeno in caso di offerta irrinunciabile?
—«Noi ascoltiamo tutti e valutiamo. Ma a gennaio non vendiamo i giocatori importanti».
Boga però fu ceduto a gennaio. Potrebbe toccare a Laurientè, se non a Berardi?
—«Laurientè oggi è più centrale nel progetto di quanto lo fosse allora Boga. E su Berardi aggiungo questo: è un ragazzo serio, un grande professionista che tiene molto al Sassuolo. In estate, dopo la mia chiusura alla cessione, non ci fu bisogno di chiarirsi: a volte il silenzio è più importante delle parole, soprattutto tra persone che si conoscono bene e si stimano come noi due».
Infine uno sguardo al calcio italiano: com’è la situazione?
—«In crescita, grazie anche ai buoni risultati nelle coppe. Stiamo cercando di proporre pure all’estero un prodotto di qualità. E soprattutto stiamo migliorando sul piano della sostenibilità. Tutti noi in Lega dobbiamo essere uniti guardando più al sistema calcio che ai nostri interessi. Non è facile, ma con un po’ di buona volontà ce la faremo».
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