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Cerruti: “Barella e Tonali capitani del futuro. Un giorno si scambieranno i gagliardetti”

Andrea Della Sala

Il giornalista ha parlato dei due centrocampisti di Inter e Milan e dei loro gol decisivi segnati nell'ultimo week end

Il giornalista Alberto Cerruti ha parlato dei due centrocampisti di Inter e Milan e dei loro gol decisivi segnati nell'ultimo week end

Nicolò Barella ha segnato il cosiddetto “gol della sicurezza”, quello del 2-0 con cui l’Inter ha battuto la Salernitana all’ora del pranzo. All’ora di cena, invece, Sandro Tonali ha firmato quello decisivo per il 2-1 del Milan a Verona, fatale soltanto nei ricordi dei tifosi rossoneri e non certamente per lui che nel giorno del suo ventiduesimo compleanno, l’8 maggio scorso, su quel campo aveva realizzato una doppietta, decisiva nella volata per lo scudetto. I due centrocampisti avevano già segnato reti così importanti, ma è la prima volta che lo fanno nella stessa giornata e così la loro ultima impresa di domenica ha il sapore di un definitivo gemellaggio.

Entrambi centrocampisti, sia pure con caratteristiche diverse, entrambi italianissimi, arrivati a Milano dopo essere cresciuti altrove, hanno ormai l’Inter e il Milan nella pelle e per questo sono sempre più amati dai tifosi, che li considerano i veri simboli e capitani del futuro. Mentre si continua a discutere delle tentazioni straniere per Skriniar e Leao, nessuno dubita sul fatto che Barella e Tonali rimarranno a Milano e un giorno si scambieranno i gagliardetti prima di un derby, come Mazzola e Rivera. 

Capitani del futuro, ma nell’attesa punti fermi del presente, Barella e Tonali non rappresentano certamente una sorpresa per il c.t. Mancini, che vorrebbe avere la stessa abbondanza di qualità in attacco. Titolarissimo nell’Europeo vinto nel 2021, Barella lo sarà anche nell’Italia in cerca di qualificarsi per il prossimo, perché malgrado abbia appena venticinque anni ha soltanto una presenza in meno delle 42 in maglia azzurra del suo mito Gigi Riva, nella cui scuola calcio è cresciuto a Cagliari. A maggior motivo, nessun paragone nemmeno in questo caso. Per rimanere in casa Inter, il primo a riconoscersi in Nicolò, per la corsa, la generosità e il tiro, è Nicola Berti, che tra l’altro si chiama quasi come lui.