La nuova centralità della serie A poggia sul pilastro tradizionale del calcio italiano: la difesa. Le cifre sono impressionanti. In Champions l’Inter ha subito soltanto un gol in 7 gare, e vanta il dato migliore delle 36 iscritte. Alle sue spalle l’Atalanta è quarta (4 gol incassati), la Juve sesta (5), il Bologna ottavo (8) e il Milan dodicesimo (9). Si procede allo stesso modo in Europa League, con la Lazio seconda miglior difesa (4 gol presi), e malgrado tutto la Roma non distante (6). L’aspetto curioso è che nessuna delle nostre squadre pratica in senso stretto il calcio all’italiana. L’Inter di Inzaghi costruisce dal basso — fumo negli occhi per gli italianisti — e in Europa non subisce. L’Atalanta gioca a uomo a tutto campo ma riempie l’area avversaria con sette elementi, e infatti ha la seconda differenza reti del torneo. La Lazio gioca verticale ma spinta dalla coppia di centrocampisti centrali e dalle percussioni di Tavares. Forse è proprio la Juve, per la costruzione molto prudente di Motta, a riecheggiare (ma solo in parte) certi temi del passato. Il contingente azzurro perderà certamente un’unità la prossima settimana: il Bologna non ha completato in tempo la transizione da Motta a Italiano che oggi lo candiderebbe almeno ai playoff.
L’Inter ha vinto quattro gare per 1-0, perseguendo con freddezza il piano disegnato da Inzaghi: minutaggi bilanciati per durare sia in campionato che in Champions. L’Atalanta viaggerà a Barcellona per una nuova impresa con dei rimpianti in gola, dal rigore sbagliato con l’Arsenal all’occasione dell’ultimo minuto col Real. Il Milan sta guadagnando tempo di lavoro per Conceicao, due settimane vuote sarebbero preziose per ridisegnare anche col mercato certe dinamiche storte. La Juve deve battere il Benfica per seguire Real e Bayern nell’urna «alta» dei playoff, e non rischiare di incontrarli. Marzo è per tutti, mica solo per i saltatori in lungo”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA