Più ancora dell’addio di Conte, intuito da tempo e in un certo senso ormai digerito, il tema che sta facendo molto rumore è il possibile distacco di Simone Inzaghi all’Inter dopo la finale di Monaco. L’offerta dell’Al Hilal è fiabesca come da copione saudita, ma soprattutto è vera: in tempi di mercato ogni procuratore che sta trattando per il suo assistito lascia balenare una proposta dall’Arabia — tanto, chi la smentisce? — per mettere pressione al club interessato. L’intervento di ieri della tv saudita, considerata molto attendibile, ha invece ufficializzato la serietà dell’offerta, e rimandando ogni discorso a dopo la finale Inzaghi di fatto lo tiene aperto. Ma è credibile che a 49 anni Simone decida di abbandonare il grande calcio?"
I dubbi di Simone Inzaghi
—"Premesso che non si può ragionare con il conto in banca degli altri, e i soldi sventolati dagli sceicchi sono veramente tanti, non ci stupiremmo se i tentennamenti di Inzaghi riguardassero la limitata considerazione nei suoi confronti che a volte gli avvelena la vita. Nei suoi quattro campionati all’Inter Simone ha raccolto 331 punti, nettamente primo davanti al Napoli (304), al Milan (294) e alla Juve (283): è chiaro che a fronte di una simile superiorità uno scudetto su quattro sia poco, ma due finali di Champions, una ancora da giocare, pesano moltissimo sull’altro piatto della bilancia.
Conte dunque troverà una Juve in Champions. Tudor si congederà con la missione compiuta, e chissà che nella rivoluzione in corso delle panchine non trovi un impiego alternativo. I nomi scarseggiano: Ancelotti va in Brasile, De Zerbi resta a Marsiglia, Gasperini e Atalanta discutono sempre ma alla fine si ritrovano, Sarri era una buona pista per il Milan ma l’assunzione di Tare lo taglia fuori, Ranieri si ritira e la Roma sta cercando di strappare Fabregas al Como, nella fascia alta è libero Mancini ma proprio per il suo curriculum non può andare ovunque. I prossimi non saranno giorni noiosi."
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