fcinter1908 ultimora Condò: “La rivoluzione culturale sta diventando una necessità. L’Inter non ha ancora…”

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Condò: “La rivoluzione culturale sta diventando una necessità. L’Inter non ha ancora…”

Gianni Pampinella
Gianni Pampinella Redattore 
Dalle colonne del Corriere della Sera, Paolo Condò pone l'attenzione sulla rivoluzione attuata da diverse squadre

Dalle colonne del Corriere della Sera, Paolo Condò pone l'attenzione sulla rivoluzione attuata da diverse squadre. Rivoluzione che via via sta diventando sempre di più una necessità.

"Il campionato riparte oggi con un disegno di trama comune e molto preciso: il ritorno. Tornano dopo un anno di pausa (Allegri e Sarri) o di distanza (Pioli) tre allenatori che vantano scudetti e coppe nel curriculum. Tornano vecchi campioni che pensavamo anagraficamente perduti, tornano le grandi star, dal Pallone d’oro 2018 Modric a De Bruyne che avrebbe meritato analogo premio, ma il tono crepuscolare di cotante acquisizioni è innegabile. C’è una coerenza di fondo in queste operazioni, ed è un ecosistema basato sull’esperienza più che sulla freschezza".

"Banalmente, si viaggia a un ritmo inferiore rispetto agli altri campionati, il che permette agli assi stagionati di far valere il loro magistero. Sarebbe tutto perfetto, e potremmo disporci a un altro campionato conteso e quindi appassionante — come probabilmente sarà — se la serie A fosse un’isola. Ma la finale di Champions, il raggelante 5-0 del Psg all’Inter, ha confermato che il mondo sta andando da tutt’altra parte. Lo fa con denari che noi non abbiamo, perché dal Paris al Chelsea, dal Liverpool al City e al Real ci sono in giro club che spendono quanto un pil, investendo su giovani forti che corrono e pressano come dannati".

"Dal punto di vista tecnico, quasi tutti cercano ancora un centravanti. Al fixing attuale De Bruyne vale la pole al Napoli, l’Inter non ha ancora aggiunto un titolare e dunque insegue. Il Milan con una gara alla settimana lotterà per il titolo, la Juve definirà il suo destino a seconda di chi riuscirà a sbarcare (e sostituire). La pressione che Gasperini ha messo alle strutture romaniste è fortissima, vedremo quanto sostenibile. Fra chi poi ragiona in stile europeo — per obiettivo, organico, gioco — il Como occupa l’altra pole. Inter e Roma a fine maggio pensarono di sfilargli Fabregas, e vennero respinte. Può voler dire che le sorprese non sono finite".

(Corriere della Sera)