"In quella occasione, al Napoli e al suo presidente Aurelio De Laurentiis furono contestate violazioni degli articoli 4, 6 e 31 del Codice di Giustizia Sportiva. I primi due riguardano rispettivamente il rispetto «delle norme federali e dei principi della lealtà, della correttezza e della probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva» e la responsabilità delle società per l’operato dei dirigenti. L’articolo 31 è invece incentrato sull’illecito amministrativo", scrive ancora il sito.

Cosa rischia ora il Napoli
—Se c'è stata un'assoluzione in passato, non è detto che la Procura Sportiva non possa riaprire il caso ma verrebbe fatto solo se emergessero nuovi elementi concreti sull'operazione come era accaduto nel caso della Juventus. Erano arrivate in un secondo momento intercettazioni a corredo del quadro accusatorio della Procura di Torino. Solo con novità rilevanti il caso verrebbe riaperto anche in ambito sportivo. Solo in quel caso il Napoli verrebbe deferito e potrebbe rischiare qualche punto in classifica anche a campionato in corso. "Ai bianconeri furono detratti 10 punti in classifica. Ma nel loro caso fu contestato un ricorso sistematico al sistema delle plusvalenze, mentre per il Napoli si tratta di due operazioni finite sotto la lente", si legge.
Starà quindi a Chiné riaprire eventualmente il caso qualora riscontrasse nuovi elementi rispetto a quelli già esaminati e in quel caso arriverebbe una sanzione di contro all'assoluzione del 2022.
(Fonte: Calcio e Finanza)
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