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Di Caro (GdS): “Inter completa, ma non rende: colpa di Inzaghi. Richieste precise…”

Inzaghi Inter
L'editoriale sulle colonne de' La Gazzetta dello Sport con le riflessione del giornalista e vice direttore

Alessandro De Felice

Nel consueto appuntamento con la rubrica "Il tema del giorno", il vice direttore della Gazzetta dello Sport, Andrea Di Caro, fa un primo bilancio della stagione dell'Inter, in attesa del rush finale.

Il club nerazzurro è in corsa per un posto nella prossima Champions League e per la vittoria finale in Coppa Italia e Champions con i quarti di finale contro il Benfica:

"Milan e Inter possono ancora rendere brillante la loro stagione, ma dovrebbero arrivare in finale di Champions e magari vincerla: impresa non impossibile, ma obiettivamente molto difficile. In campionato invece c’è poco da salvare. Arrivare in zona Champions era l’obiettivo minimo di inizio stagione, finire fuori sarebbe un fallimento". [...]

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Per il giornalista non è un problema di rosa:

"Discorso opposto all’Inter, dove le colpe più evidenti sembrano essere meno del club e più del tecnico. La proprietà, come lo scorso anno, ha dovuto fare i conti con un budget risicato, ma il mercato di Marotta e Ausilio (che hanno rimandato alcune pesanti cessioni previste) ha portato i vari Onana, Lukaku, Mkhitaryan, Acerbi. La rosa già molto forte si è arricchita di giocatori esperti e di valore.

L’Inter è completa in tutti i reparti. Il problema è che non rende, pecca in continuità e carattere. Vive di alti e bassi. Ha subito spesso degli stop dopo grandi risultati, segno di incapacità di mantenere alta la concentrazione e la fame di vittorie. Ha perso la rabbia agonistica che due anni fa l’aveva portata al titolo. Dopo aver buttato lo scudetto dello scorso anno, non ha mai lottato in questo".

Inter Inzaghi

Nell'editoriale sulle colonne della Rosea, Di Caro evidenzia le colpe di Inzaghi:

"Ma pur essendo anche Inzaghi un tecnico aziendalista come Pioli, la sua mano sul mercato si è sentita. Richieste precise in questi due anni ci sono state e sono state esaudite sia negli arrivi (da Dzeko a Correa, da Gosens ad Acerbi) sia nel trattenere possibili partenti (come Skriniar in estate), sia nel privilegiare certi colpi (Lukaku) rispetto ad altri (Dybala) e più avanti nel non sacrificare uno dei suoi pupilli (Correa) per inseguire un top ancora possibile (sempre Dybala)".

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