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In casa Inter c'è grande curiosità nel vedere in azione Francesco Pio Esposito. Cresciuto nel vivaio nerazzurro, Pio ha già firmato un gol importante con la maglia nerazzurra, quello vittorioso contro il River Plate al Mondiale per club a Seattle, tre giorni prima di spegnere venti candeline. Un piccolo infortunio gli ha poi impedito di affrontare il Fluminense agli ottavi, ma il tempo è tutto dalla sua parte: una stagione intera per confermare le promesse.
"Ci vuole pazienza. Perché un centravanti italiano nelle tre big storiche (e non solo in quelle) è una rarità che si perde ormai nel tempo. E il fatto che sia un «prodotto» fatto in casa aggiunge a Esposito un ulteriore elemento di unicità. Bisogna tornare indietro a Balotelli e alla Grande Illusione di Euro 2012. Da allora (ma forse il paragone vero è con Vieri e Toni, considerata la stazza di Esposito) la gloriosa vena dei centravanti azzurri si è assottigliata", sottolinea il Corriere della Sera.
"Esposito non lotterà per la classifica marcatori, ma sgomiterà per un minutaggio significativo in un attacco che in caso di arrivo di Lookman dopo Bonny sarà piuttosto trafficato. Pio parte dietro a tutti, ma ha caratteristiche diverse dagli altri, sarà il vero sostituto di Lautaro senza occupare caselle nella lista Champions, dato che è un prodotto del vivaio. E il fatto che Chivu sia stato suo allenatore nella Primavera, dove l’aveva promosso capitano, aiuterà molto nella gestione sia tecnica che psicologica del patrimonio interista (e azzurro)".
"La gavetta con un’ottantina di partite in due stagioni nello Spezia che ha sfiorato la promozione in A, Esposito l’ha già fatta, l’Atalanta l’ha addirittura chiesto come contropartita per Lookman (valore 50 milioni) e lui dovrà anche sopportare la pressione e l’attesa di fronte a un’annata che si preannuncia tanto promettente quanto delicata".
(Corriere della Sera)
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