Passiamo a Lautaro, il simbolo dell’Inter.
«Martinez è il goleador, non c’è più nulla da dire su di lui, è un leader, si è guadagnato il posto a suon di gol, come il rispetto di tutti, anche di chi non tifa Inter: è tanta roba, tanta roba».
Perché secondo lei trascorre dei periodi dove segna a raffica e altri dove ha maggiori difficoltà?
«Si tratta di una cosa degli attaccanti, capita a tutti nel mondo. La differenza magari la noti meno quando una punta va sul dischetto e lì può risolvere una eventuale carenza in zona gol. Se Lautaro segnasse in ogni partita, farebbe 700-800 gol».
Come giudica la coppia Lautaro-Thuram?
«Credo siano in questo momento, per quanto visto sinora, la coppia offensiva più forte d’Europa. Si completano. Innanzitutto credo abbiano complicità dentro e fuori dal campo. Tante coppie in altre squadre forti sono meno complici. Oggi all’Inter Lautaro ha piacere nel mandare in gol Thuram. E viceversa. A me è successo in carriera di giocare con tanti campioni, questa complicità l’ho avuta con Ivan Zamorano. Io giocavo per lui, lui giocava per me. Il non essere geloso l’uno dell’altro porta a fare grandi cose. Tante coppie hanno avuto problemi perché uno voleva fare più gol dell’altro. Conta tanto il rispetto anche fuori dal campo».
Dall’altra parte Retegui segna a raffica.
«È arrivato dal Genoa in un ambiente che gli permette di esprimersi al 100%. Da Bergamo sono passati sempre grandi attaccanti e tutti hanno fatto bene, c’è una vera e propria magia. Non ricordo onestamente un attaccante che abbia fatto male con l’Atalanta».
Di quelli forti è vero, pensi a lei, Vieri, Inzaghi, Ventola.
«Credo che Retegui stia facendo meglio, a livello di gol, di tutti noi. Può superare Pippo Inzaghi che ha realizzato 24 gol in A con l’Atalanta in un campionato. Io mi sono fermato a 14 in una stagione, certo erano altri tempi… Ma oggi Retegui ha segnato 22 gol, può arrivare tranquillamente a 30. Col gioco dell’Atalanta è sicuramente facilitato, ma vincerà la classifica marcatori, se lo merita».
Anche Lookman sta ottenendo grandi consensi.
«Un giocatore straordinario, che la scorsa estate onestamente sembrava volesse andare via, ma poi è rimasto e si è confermato. È un attaccante che spezza la partita, ha strappi eccezionali. Quando hai uno come lui che punta i difensori e trova la superiorità numerica, conta. Poi ha tiro, furbizia e capacità realizzativa, oltre alla pazzia giusta per spaccarti la partita».
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