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Getty Images
Pronti via ed Edin Dzeko si è già calato nell'Inter. Il bosniaco ha impressionato nel match contro la Dinamo Kiev a Monza per la naturalezza con cui si è integrato negli schemi della squadra nerazzurra di Simone Inzaghi.
"Dzeko, in campo per 45 minuti, ha fatto subito quel che meglio gli riesce, il regista offensivo - scrive La Gazzetta dello Sport -. È venuto incontro, ha appoggiato all’indietro o di lato per far partire un’azione, è risalito per farsi trovare in area. Ha svariato, ha “aperto” corridoi, attaccato la porta".
Il quotidiano aggiunge: "La soluzione Dzeko appare la più logica e funzionale, anche perché parliamo di un giocatore 35enne, ultra-maturo, con un archivio sterminato di partite disputate, di movimenti introiettati e di giocate memorizzate".
Su due dei tre gol con cui l'Inter ha battuto la Dinamo Kiev c'è la firma di Dzeko: "Il gol dell’1-0, segnato da Barella, sarà forse irripetibile in un contesto più vero, in Serie A o in Champions League è difficile che allentino le pressioni al punto di consentire tre consecutivi colpi di tacco, ma è successo. Sensi, Dzeko e lo stesso Barella hanno colpito di tacco prima che il pallone finisse in rete grazie a un tiro dell’azzurro campione d’Europa. Il raddoppio di Dzeko è stato più classico, un po’ alla Lukaku, ma sul lancio di Barella e sulla difesa svagata degli ucraini l’ex romanista ha saltato il portiere in maniera diversa, con eleganza, e non con la forza che ci avrebbe messo il predecessore".
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