Al centro delle accuse reciproche c'è la decisione di non ingaggiare Antonio Conte la scorsa estate. L'ex allenatore di Inter e Juventus era rimasto in attesa di una chiamata da parte del Milan, che invece ha scelto Paulo Fonseca, considerato una figura più gestibile. Ma il portoghese è stato esonerato a fine dicembre per far posto a Sergio Conceição, ora anche lui in bilico. La scelta di non puntare su Conte si è rivelata un errore clamoroso, e ora ogni fazione tenta di addossarne la responsabilità all'altra.
Dagospia rivela anche che con l'estate alle porte, è probabile che vi saranno cambiamenti significativi nella dirigenza. Cardinale continua a riporre fiducia in Ibrahimovic, nonostante gli errori gestionali e comunicativi. Furlani, invece, può contare sul supporto di Paul Singer e del fondo Elliott, che detiene ancora un'influenza determinante sul club. Il futuro della dirigenza rossonera resta dunque incerto, con la possibilità che entrambe le fazioni subiscano ridimensionamenti.
"Zlatan non è mai riuscito a fare il salto da dirigente, e continua con il suo tono da Dio, e non accetta voci contrarie - scrive Dagospia -. Ne sa qualcosa il vecchio milanista Luca Serafini, storico volto di MilanTv, fatto fuori senza nemmeno un saluto per una lieve critica in diretta al permaloso svedese".
L'uscita di scena del Milan dalla Champions League e la contemporanea copertina di GQ dedicata a Ibrahimovic hanno segnato uno dei momenti più imbarazzanti della comunicazione rossonera. Questo episodio ha rafforzato la percezione che Cardinale e la sua dirigenza abbiano perso il contatto con la realtà e con i tifosi.
(Fonte: Dagospia)
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