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Inter Campus, Carlotta Moratti: “Per i bimbi la maglia è più di una seconda pelle”

Daniele Vitiello

Le parole della figlia dell'ex presidente nerazzurro ai microfoni del Corriere della Sera sullo straordinario progetto

Da presidente di Inter Campus ha due giorni fa ritirato anche l'Ambrogino d'Oro. Carlotta Moratti parla con grande orgoglio del progetto voluto da suo padre Massimo in nerazzurro e portato avanti ancora oggi da lei. Ha spiegato al Corriere della Sera: "L’idea l’aveva avuta il mio papà. Era diventato presidente dell’Inter da poco. Voleva una squadra che veicolasse i valori veri dello sport. Come nella lunga tradizione di questo club. I bambini che fanno parte di Inter Campus si sentono protetti. E questo dà loro forza anche all’interno della loro comunità. La maglietta, che è sempre quella originale della prima squadra, è più di una seconda pelle. È il vestito della festa da indossare nelle cerimonie religiose. Per qualcuno è l’unico indumento che posseggono".

Una soddisfazione unica nell'aiutare giovani che sognano di sconfiggere le difficoltà attraverso il calcio: "Il progetto si rivolge a bimbi dai 6 ai 13 anni. Perché dai 14 potrebbero firmare il cartellino ed essere ingaggiati da una squadra. Ho ricevuto tantissimo in questi anni. Inter Campus è stato un passaporto per entrare dentro realtà altrimenti inaccessibili. Sono state nelle favelas di Rio dove ci sono bimbi armati all’ingresso e nel Chiapas nelle zone controllate dall’esercito zapatista. In Nord Africa siamo riusciti a creare progetti di integrazione in una realtà dove nascere donna è una condanna a vita».