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Dalle colonne della Gazzetta dello Sport, Fabio Licari analizza il mercato di Milan e Inter. Il giornalista sottolinea alcune difficoltà soprattutto da parte dei rossoneri.
"Archie Brown alle dieci di sera era del Milan, ma nella notte ha cambiato maglia. Il trasferimento più veloce della storia. Non l’unico dei casi di mercato del Milan, in buona compagnia dell’Inter che ha sì aggiustato la panchina, vero buco nero dell’ultima stagione, ma non può illudersi di affrontare la nuova con la stessa squadra, un anno in più sulla carta d’identità per tanti “vecchietti” e Calha in bilico. Tempi duri per Milan e Inter e per il calcio italiano in genere. Siamo già indietro di svariati miliardi rispetto alla Premier, non abbiamo la gestione rigorosa dei tedeschi nè la programmazione tecnica degli spagnoli, e adesso non solo l’Arabia Saudita può aprire un rubinetto del petrolio e fare un’offerta mostruosa. Anche la Turchia diventa un rivale".
"All’apparenza l’Inter sta un po’ meglio. Almeno la panchina sembra messa a posto. All’Inter ‘24-25 veniva il batticuore se Dumfries rallentava, Lautaro o Thuram avevano un raffreddore e Calhanoglu era fermo ai box. Sono arrivati l’esterno Luis Henrique, che potrà far rifiatare l’olandese, il mediano Sucic, con i mezzi per essere più di una seconda linea se potrà crescere bene, e due attaccanti, Pio Esposito e Bonny, che non faranno rimpiangere Arnautovic, Taremi e Correa. Aggiungiamo che Zalewski è interista: quello vero, il primo della Roma, può diventare titolare anche giocando col doppio trequartista. E poi? La formazione titolare presenta troppe incognite: età dei difensori, condizione fisica, identità tattica da rinnovare per non essere prevedibili. Oggi la distanza dal Napoli sembra aumentata, non parliamo dell’Europa".
"All’Inter non sarebbe spiaciuto liberarsi di Calha: di sicuro la lite a distanza con Lautaro al Mondiale poteva offrire l’occasione della svolta, ma al momento il play resta all’Inter e nessuno s’è fatto avanti. Tornerà il vecchio Calha? Lo speriamo, intanto bisognerà guardarsi intorno. Il problema non è solo in mezzo, dove l’eta di Mkhitaryan è comunque un’incognita. In difesa urge un nome forte ma, come per il Milan, la distanza dalla valutazione di Leoni sta complicando non di poco la trattativa. Se quello che si dice del centrale del Parma è vero, un sacrificio andrà fatto per non pentirsene amaramente. Infine il trequartista, il giocatore che farebbe cambiare sistema e forse filosofia: l’idea Asensio è durata lo spazio di pochi giorni, prima di finire nel mirino del Fenerbahçe come Brown. Mou batte milanesi al momento 2-0. E non è che il ruolo, già difficilissimo nel calcio di oggi, sia abbondante di alternative. Marotta dovrà inventarsi qualcosa delle sue, da Marotta".
(Gazzetta dello Sport)
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